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PUBBLICAZIONI PERIODICHE
CATALOGAZIONE PER MATERIA
 

 


[1995-1999]

 

276. CRIMINAL JUSTICE AND POLICE SYSTEMS: MANAGEMENT AND IMPROVEMENT OF POLICE AND OTHER LAW ENFORCEMENT AGENCIES, PROSECUTION, COURTS AND CORRECTIONS AND THE ROLE OF LAWYERS
contributo sul tema 3 al IX Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale presentato all'VIII Colloquio interassociazioni di Courmayeur organizzato dal CNPDS in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, l'Amministrazione Provinciale di Milano e la Fondazione Courmayeur
edizione in lingua inglese e francese
Milano - 1995 - pp.157

PRESENTAZIONE
Il volume contiene un'analisi approfondita delle nuove caratteristiche della criminalità e alcune proposte di miglioramento dei sistemi di giustizia penale attualmente esistenti. L'opportunità di una revisione giuridica in campo penale sta diventando un'esigenza crescente per molti Paesi sia sviluppati (come Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti), che in via di sviluppo, nei quali i tassi criminali sono progressivamente cresciuti per l'assenza di infrastrutture adeguate a soddisfare pubblici bisogni. Oltre a combattere i comuni crimini "della strada" le forze di polizia di tutto il mondo si trovano a dover affrontare crimini molto più sofisticati e difficili da scoprire rispetto al passato come la corruzione della pubblica amministrazione, i reati informatici, il contrabbando di immigrati, il traffico di materiali nucleari o di armi, il terrorismo politico, il traffico di organi, le estorsioni, il riciclaggio di denaro sporco. I gruppi criminali organizzati hanno dimostrato grande abilità nell'adattarsi a circostanze mutevoli, diversificando le proprie attività, sviluppando nuovi mercati e usando tecnologie sofisticate. La sfida al crimine richiede, dunque, non solo che le società rinnovino la loro legge penale, ma anche che migliorino le tecniche di applicazione della legge e rendano più efficienti l'organizzazione e la gestione della miriade di agenzie che fanno parte del sistema di giustizia penale. Altri obiettivi di rilevanza primaria sono spezzare le reti criminali internazionali e rendere le attività illecite transnazionali il più difficili e costose possibili; garantire una giustizia rapida che si avvalga di sistemi tecnologici avanzati; coordinare, armonizzare e, quando possibile, uniformare le strutture della giustizia penale dei diversi Paesi per favorire uno scambio di informazioni, di esperienze e strategie concertate volte a risolvere problemi comuni a livello internazionale.


SOMMARIO
Final Report (P.M. Manikas, M.C.Bassiouni) - Council of Europe (W. Rau) - Reports by the four Associations - Association internationale de droit pénal (R. Ottenhof) - International Society of Social Defence (G.O.W. Mueller) - Fondation internationale pénale et pénitentiaire (G. Kellens) - Société internationale de criminologie (G. Picca) - Individual Reports: The Role of Lawyers in the Criminal Justice Systems (A.A. Adeyemi) - Droit pénal et délinquance juvénile (L. Pomodoro) - International Standards on Law Enforcement. Implications for Management, Improvement and Change (R. Crawshaw) - Summary Reports (A. Beria di Argentine, G. Polimeni, G. Di Federico).

277. IL SISTEMA DEGLI APPALTI
Un'analisi dei problemi di pianificazione e di controllo
a cura di Gherardo Colombo
ricerca del CNPDS promossa dalla Regione Lombardia
Ed. Giuffrè - Milano - 1995 - pp. XXIV 270

PRESENTAZIONE
Questo volume raccoglie i risultati della ricerca dedicata alle problematiche inerenti al sistema degli appalti, finanziata dalla Regione Lombardia con il contributo dell'Associazione di studi giuridici e costituzionali "Emilio Alessandrini". La presentazione risulta efficacemente dalla prefazione a cura di Livia Pomodoro, la quale, dopo avere evidenziato l'attività del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale nell'ambito della criminalità organizzata, puntualizza l'emergenza dell'intreccio tra criminalità organizzata di stampo mafioso e criminalità economica, alla quale è riservata l'indagine oggetto di questa pubblicazione. Ulteriore approfondimento è in particolare riservato alla tematica degli appalti con riferimento alla corruzione politico-amministrativa, con l'obiettivo di individuare le distorsioni criminali, specialmente nel campo delle opere pubbliche.


SOMMARIO
La ricerca sul sistema degli appalti nella linea dell'impegno di studi del Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale sulla criminalità organizzata e sulla corruzione politico-amministrativa (L. Pomodoro) - Introduzione (G.M. Flick) - Tavola Rotonda su "Criminalità politico-amministrativa e criminalità organizzata - Il sistema degli appalti - Le distorsioni criminali nel sistema degli appalti di opere pubbliche in Italia - Attori e contesto delle azioni illegali - L'assetto normativo e i metodi di intervento delle imprese mafiose nel settore degli appalti pubblici - Efficacia, efficienza e trasparenza nel sistema degli appalti - Il programma e l'impostazione della ricerca - Il sistema degli appalti: problematiche evidenziate dagli operatori - Preýessa - Legalità - La "legge antimafia" - Efficienza ed efficacia. Gara, esecuzione, controlli - I finanziamenti. Un confronto concreto - Efficienza e programmazione - Alcune riflessioni sulle società di ingegneria - L'operatore principale - Alcune considerazioni di fondo - L'inefficacia dipendente dalla ineseguibilità del contratto - La fase della realizzazione. Il problema della spesa - La distorsione programmata delle finalità della contrattazione pubblica: l'inefficienza voluta - Il collaudo - Problemi relativi al subappalto - Un caso di corruzione per atti d'ufficio - Problemi di efficienza ed efficacia legati alla normativa comunitaria - Le deviazioni dal punto di vista degli operatori della giustizia - L'aggiudicazione delle gare di appalto e l'adempimento contrattuale - Alcuni risvolti penali - Il problema della revisione prezzi - La trasparenza fiscale - La creazione di fondi non contabilizzati e l'utilizzazione indiretta di alcune fattispecie penali - La documentazione delle gare d'appalto - Controlli e responsabilità amministrativa - Spunti per alcune modifiche al sistema penale - La titolarità delle imprese - La mafia regolatrice del mercato delle tangenti -L'inserimento dell'organizzazione mafiosa in attività imprenditoriali - Rapporti tra appaltante e appaltatore - Il ruolo dei sindacati - Il reimpiego di capitali di provenienza illecita - Mafia e criminalità organizzata - Breve analisi delle notizie di stampa -La contrattualistica pubblica in altre situazioni sociali - Il contratto di appalto nella legislazione italiana - Soluzioni adottate da alcune legislazioni straniere - La normativa Cee - Gli appalti pubblici: due differenti prospettive - L'evoluzione programmatica del diritto comunitario - Il diritto interno e la tradizionale ottica amministrativa - Considerazioni finali - Legge 11 febbraio 1994 n. 109 - Appendice: L'indagine "mani pulite" (G. D'Ambrosio).

278. GIUSTIZIA E DIRITTI UMANI
Osservazioni sociologico - giuridiche

di Vincenzo Ferrari
pubblicato con il contributo del Consiglio nazionale delle ricerche
n. 25 Collana di sociologia del diritto
Franco Angeli Editore - Milano - 1995 - pp. 309

PRESENTAZIONE
Il presente volume è stato pubblicato con il contributo del CNR, nell'ambito del rapporto convenzionale con il CNPDS. Fa parte della collana "Sociologia del diritto" la quale raccoglie lavori, di varia ispirazione, aperti e sostenuti da spirito critico. Questa pubblicazione raccoglie, come si legge nella prefazione, i frutti delle ricerche sul tema della giustizia condotte da parte degli studenti della facoltà di sociologia del diritto dell'Università di Bologna nell'anno accademico 1986/87. Al proposito sono state realizzate circa 400 interviste e i risultati hanno rivelato un significativo interessamento degli intervistati, tanto da suggerire il proseguimento dell'indagine nel corso dei successivi anni accademici e l'estensione della ricerca anche presso le Università di Macerata, Milano e Napoli. L'indagine ha inoltre sollecitato il successivo inserimento del tema "Conflitto fra diritti umani". Tale ricerca basata su circa 2500 interviste ha suscitato vivo interesse, fino a coinvolgere una operativa collaborazione del CNPDS, con l'inserimento nel vasto contesto dell'attività del CNR.

SOMMARIO
Opinioni sul concetto di giustizia - Analisi sociologica del concetto di giustizia - Casi di giustizia commutativa - Casi di giustizia distributiva - Casi di obbedienza alla legge - Opinioni sul conflitto fra diritti umani - Analisi sociologica dei diritti umani - Processo di specificazione e conflitto fra diritti umani - La sfera dell'integrità dell'individuo - La sfera delle relazioni politiche ed economiche - Osservazioni conclusive - Uniformità e contrasti - Diritti, doveri, cittadinanza - Appendice metodologica (M. Boffi).

279. IL PESO DELLA CRIMINALITÀ NON ASSOCIATA SULL'ITALIA
vol. I - ricerca affidata al CNPDS dal ministero di Grazia e Giustizia ed effettuata in collaborazione con il Censis
vol. II - ricerca affidata al CNPDS dal Comune di Milano
edizione ciclostilata - Milano - 1995 - pp. 712

PRESENTAZIONE
Trattasi della raccolta dei lavori del Comitato tecnico scientifico - che ha curato la ricerca affidata dal ministero di Grazia e Giustizia al Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale in collaborazione con il Censis - avente lo scopo di studiare quale peso ha avuto in Italia la criminalità non associata. Detti lavori sono stati coordinati dal segretario generale del CNPDS presidente Adolfo Beria di Argentine, dai professori Resta e Pisapia in quattro volumi: uno dedicato alla generalità del fenomeno, uno alla situazione milanese e due di sintesi. La ricerca, non solo analizza le fonti della criminalità non associata facendo riferimento alle varie fattispecie di reato, ma evidenzia anche le peculiari caratteristiche assunte dal fenomeno nelle città di Napoli, Palermo, Reggio Calabria e Torino (con particolare attenzione - in un volume a parte - a Milano) e tiene conto dei costi degli apparati e dei servizi di sicurezza, questi ultimi a carico del privato cittadino.


SOMMARIO
Vol. I - Dalla criminalità organizzata ai comportamenti illeciti diffusi - Il network dell'illecito - Il fatturato della criminalità non associata - Allarme sociale. L'autotutela - La classificazione dei reati in base alle statistiche ufficiali - Analisi dell'andamento di alcuni reati in Italia: il numero, gli autori, il peso economico - Analisi delle realtà urbane: Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria - I costi sociali delle attività illecite - Il costo della sicurezza - Microcriminalità milanese - Vol II - Milano: l'identità metropolitana e le sue patologie - Criminalità e territorio nell'Italia contemporanea: tre situazioni-tipo - Meno violenza, più predatorietà - Il centro come area predatoria - Sedimentazione ed etnicizzazione: i soggetti della microcriminalità - I tossicodipendenti - Gli extracomunitari -Trasformazioni della criminalità e allarme sociale a Milano - Le strategie di contrasto.

280. ENVIRONMENT AS A VALUE AND ITS PROTECTION THROUGH CRIMINAL LAW
a cura di Beniamino Caravita di Toritto
rapporti presentati dall'Istituto per l'ambiente e dal gruppo di lavoro dell'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme ISPAC-CNPDS su "Il ruolo del diritto penale nella tutela dell'ambiente" uno dei temi all'ordine del giorno del Nono Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale, Cairo, 29 aprile-8 maggio 1995
edizione in lingua inglese
Istituto per l'ambiente - Milano - 1995 - pp. 72

PRESENTAZIONE
Il volume contiene i rapporti presentati nell'ambito del IX Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale (Cairo, aprile-maggio 1995) sul tema "Il ruolo del diritto penale nella tutela dell'ambiente". Esso è stato curato da B. Caravita, mentre i singoli rapporti sono stati presentati da Caravita, A. Alvazzi del Frate, C. Pedrazzi, A. Alessandri e S. D'Angelo, facendo capo all'Istituto per l'ambiente. In particolare viene illustrato il principio che l'ambiente va considerato come un valore, in quanto rappresenta l'equilibrio ecologico tra ecosistemi e processi ecologici, essenziali per un corretto funzionamento dei sistemi di vita e quindi supporto indispensabile per la sopravvivenza umana.


SOMMARIO
Environment as a Value and its Protection through Criminal Law (B.Caravita) - Reflections on the Penal Responsibility of Corporate Bodies and the Protection of the Environment (B.Caravita) - Enviromental Protection at National and International Levels: Potentials and Limits of Criminal Justice (A.Caravita) - Enviromental Protection at National and International Levels. Potentials and Limits of Criminal Justice: Summary of the Empirical Study (A. Alvazzi del Frate) - Problems of Criminal Responsibility and Sanctions in Regard to Enviromental Violations (C. Pedrazzi, A. Alessandri, S. D'Angelo).

281. PROSPETTIVE DI RIFORMA DEL CODICE PENALE E VALORI COSTITUZIONALI
Atti del Convegno di studio svoltosi a St. Vincent, 6-8 maggio 1994
organizzato dal CNPDS con il patrocinio della Regione autonoma della Valle d'Aosta, del Centro Culturale St. Vincent e della SITAV - Società Incremento Turistico Alberghiero Valdostano
n. 19 Collana Convegni di studio "Enrico de Nicola - Problemi attuali di diritto e procedura penale"
Ed. Giuffrè - Milano - 1996 - pp. XIV 302

PRESENTAZIONE
Il volume contiene gli atti del XIX Convegno de Nicola su problemi attuali di diritto e procedura penale (St.Vincent, 6-8 maggio 1994) in cui si è affrontato il tema della riforma del codice penale, che appare improcrastinabile sia agli studiosi del diritto penale che agli operatori e all'opinione pubblica generale. Il CNPDS ha inteso favorire un ampio dibattito, promuovendo un confronto analitico fra i componenti della Commissione elaboratrice del progetto di riforma del Codice penale trasmesso alla Camera dei deputati dal ministro Conso e autorevoli osservatori esterni, esponenti del mondo giudiziario, accademico e forense. Da tale confronto sono scaturite importanti proposte, unificate dalla consapevolezza che la riforma del codice penale si collochi fra i compiti più impegnativi che una legislatura possa affrontare. Al ritardo di oltre un cinquantennio non deve tuttavia rispondersi con improvvisazione, bensì predisponendo un sistema organico che tragga diretta ispirazione dalle norme, dai principi e dai valori presenti nella Carta costituzionale.


SOMMARIO
Il tormentato cammino della riforma nel cinquantennio repubblicano (G. Vassalli) - Le dottrine generali del reato (M. Gallo) - Lo schema di legge delega per la riforma: metodo di lavoro e principi ispiratori (A. Pagliaro) - Il principio di offensività (C. Fiore) - Meriti e limiti dell'offensività come principio di ricodificazione (F. C. Palazzo) - Il principio di offensività nello schema di delega legislativa per un nuovo codice penale (F. Mantovani) - Il principio di offensività (F. Angioni) - Il principio di colpevolezza (C. F. Grosso) - Politica criminale e codificazione del principio di colpevolezza (G. Marinucci) - Il principio di colpevolezza (A. Pagliaro) - Principio di colpevolezza ed abbandono della responsabilità obiettiva: il destino dei reati aggravati dall'evento (S. Ardizzone) - Considerazioni su dolo eventuale e colpa con previsione (S. Prosdocimi) - Il sistema sanzionatorio (G. Neppi Modona) - La riforma del sistema sanzionatorio: percorsi di metodologia comparata (C. E. Paliero) - Il sistema sanzionatorio (D. Pulitanò) - La parte speciale tra codificazione e legislazione penale speciale (G. Fiandaca) - La parte speciale tra codificazione e legislazione penale speciale (G. Flora) - La parte speciale tra codificazione e legislazione complementare (A. Fiorella) - Relazione di sintesi (C. Pedrazzi).

282. IMPARARE ERRANDO. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI EXTRACOMUNITARI IN EUROPA
a cura di Riccardo Massa
ricerca del CNPDS svolta nell'ambito di un Programma operativo del Ministero del lavoro finanziato dal Fondo sociale europeo
Librerie CUEM - Milano - 1996 - pp. 801

PRESENTAZIONE
Il volume dà conto di una grande ricerca internazionale svolta dal CNPDS per il Ministero del Lavoro e l'Unione Europea. Tale ricerca ha esplorato l'intrico complesso e variegato di rappresentazioni, affetti e modelli educativi nelle storie di vita e di formazione dei giovani immigrati. Solo il riferimento a tali dimensioni in una prospettiva multiculturale e transnazionale può costituire un requisito adeguato per l'innovazione formativa. La formazione costituisce oggi l'unica strategia avanzata per rispondere ai problemi drammatici dell'inserimento degli immigrati nelle grandi aree urbane europee, al di fuori tanto di un'ottica ricorrente di provincialismo quanto dell'oscillazione consueta tra assistenza, espulsione e repressione. Per la prima volta una questione così essenziale per lo sviluppo comunitario è stata studiata attraverso l'approfondimento critico di una documentazione estesa e aggiornata sui dispositivi messi in atto in quattro diversi Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Inghilterra) consentendo uno scambio significativo di esperienze, valorizzandone i rispettivi punti di forza ma evidenziando soprattutto carenze e inadeguatezze. Ne è uscito uno spaccato straordinario e ricchissimo della realtà formativa, sociale e lavorativa a livello europeo, con una particolare sottolineatura delle discrepanze assai nette tra i rispettivi sistemi di riferimento e le diverse tradizioni locali, ma anche delle possibilità concrete di politiche più integrate ed evolute. I vissuti degli immigrati gettano nuova luce, per l'incidenza dei modelli differenti di cultura, sui temi esplosivi della formazione, facendo emergere la centralità delle componenti relative ai processi di significazione sociale, affettiva e cognitiva. La proposta che ne deriva è quella di sostenere con interventi sistematici di elaborazione dei conflitti e delle attribuzioni latenti sia i gruppi di formatori sia quelli dei soggetti in formazione, favorendone la comunicazione reciproca e lo scambio simbolico al di là di generici atteggiamenti di accoglienza e di dipendenza.


SOMMARIO
Il disegno della ricerca (R. Massa) - La situazione italiana con particolare riferimento alla città di Milano - La formazione professionale agli immigrati - Immigrati a Milano: la situazione e la mappa delle iniziative di formazione - La mappa delle iniziative e dei corsi di formazione - Il corso ELFAP destinato a stranieri per la qualifica professionale di ausiliari socio-assistenziali - Conclusioni(P. Mottana, C. Palmieri, S. Ulivieri Stiozzi) - La situazione italiana con particolare riferimento alla città di Bologna - L'immigrazione straniera in Emilia Romagna - La regolamentazione legislativa - Gli interventi regionali in merito alla formazione professionale - I corsi di formazione professionale per extracomunitari a Bologna - Conclusioni (L. Balduzzi, F. Bertolini) - La situazione inglese con particolare riferimento alla città di Londra - Introduzione - La politica dell'immigrazione in Gran Bretagna - Il sistema di istruzione britannico - Il sistema di formazione professionale - La politica della formazione professionale e le minoranze etniche - Il profilo degli adulti immigrati - Gli interventi specifici per le minoranze etniche (E. Nigris) - La situazione francese con particolare riferimento alla città di Parigi - Le rotte della navigazione - La formazione professionale di immigrati e immigrate, giovani, nella realtà francese - La programmazione formativa, l'azione formativa e i soggetti della formazione - Il caso dell'IRTIS di Parigi (P. Marcialis) - La situazione tedesca con particolare riferimento alla città di Mainz - Problematica ed impostazione della ricerca - Formazione professionale nella Repubblica Federale di Germania - Partecipazione dei giovani stranieri alla formazione professionale - Situazione della formazione professionale dei giovani stranieri nella Renania Palatinato - Formazione professionale dei giovani stranieri nella città di Mainz - Sintesi critica e proposte formative (O. Filtzinger, D. Haring, M. Knopp-Vater, M. Morgante, C. Staudt, trad. it. di A.M. Ranalletta) - Ritorno alla situazione italiana con particolare riferimento alle città di Roma e Torino - Luoghi ipotesi e percorsi - Tracce di formazione - Storie in transito - Parole e sguardi - Realtà e progetto - Orizzonti (I. Auletta, C. Marabini, M. Ricci, R. Ronzio, I. Salomone).

283. AIUTO DONNA
Una guida ai servizi lombardi per le donne maltrattate
a cura di Sonia Stefanizzi
ricerca del CNPDS promossa dall'Assessorato al coordinamento per i servizi sociali e dal Consiglio Regionale della Regione Lombardia
Edizioni Unicopli - Milano - 1996 - pp. 221

PRESENTAZIONE
La guida raccoglie integralmente tutti gli atti relativi alla ricerca realizzata nel corso dell'indagine sul fenomeno dei maltrattamenti alle donne da parte del coniuge convivente o del proprio compagno. Una sintesi più dettagliata di tali atti è l'oggetto della presentazione del volume n. 247, alla quale si rimanda.Tale guida offre informazioni sulle caratteristiche organizzative e sul tipo di intervento dei servizi che interagiscono con il vasto ed eterogeneo campo del maltrattamento femminile, e si propone come uno strumento per operatori e donne che cercano risposte concrete a un problema che, ancora oggi, è caratterizzato da disinformazione e omertà. I servizi censiti, divisi a seconda della loro connotazione pubblica o privata, sono presentati all'interno di tre tipologie: case di accoglienza, servizi di consulenza e consultori. Il filo rosso che lega tra loro i diversi servizi è l'idea che la donna maltrattata non sia un soggetto debole e indifeso, e come tale da aiutare e compatire, ma una persona che vive una temporanea difficoltà e chiede aiuto per poter scegliere come uscire dalla condizione di disagio in cui si trova.


SOMMARIO
Prefazione (L. Pomodoro) - Introduzione - 1. Case di accoglienza - 2.Servizi di consulenza - 3.Consultori

284. DOPO MAASTRICHT: CHE FARE?
Atti del 5° Congresso internazionale dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti tra diritto ed economia svoltosi a Milano, 10-11 novembre 1994
Serie Relazioni - Cariplo - 1996 - pp.282

PRESENTAZIONE
L'obiettivo del quinto congresso promosso dall'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti tra diritto ed economia è stato quello di proporre approfondimenti e formulare soluzioni operative utili a risolvere problemi concreti per la ridefinizione di quanto si vuole ottenere con il processo di integrazione economica e monetaria dell'Europa. Al centro del dibattito la finalità non solo di capire come potrà strutturarsi il vecchio continente dopo il Trattato di Maastricht, ma anche di focalizzare le questioni più urgenti e prioritarie dei prossimi anni, cercando di verificare modi e tempi delle prospettive di integrazione dei Paesi dell'Europa centrale e orientale. A fare da leitmotiv nelle discussioni degli illustri relatori vi è da un lato l'idea che le problematiche relative all'unificazione in atto non riguardano solo le Nazioni aderenti, ma coinvolgono grandi aree internazionali tra loro in concorrenza; dall'altro lato la considerazione che tale processo - in sé certamente desiderabile - è, nonostante difficoltà di tipo geografico, culturale, economico e politico, nell'interesse dell'Europa, dei suoi Stati e dei suoi popoli, ma anche e soprattutto di un Paese come l'Italia.


SOMMARIO
Indirizzo di saluto (O. Beltrami) - Ricordo di Francesco Saja (G. Conso) - L'Italia e le condizioni economiche per l'Unione Europea (M. Monti) - Dopo il 1993? I benefici dell'Unione Europea (R. Vanni d'Archirafi) - L'idea di Europa (V. Zamagni) - L'Est europeo: problemi attuali e prospettive di integrazione nell'Unione Europea (S. Romano) - Unione Europea, Nafta e Area asiatica (G. Sacerdoti) - Coordinamento, convergenza, unificazione monetaria: le ambiguità di Maastricht (G. Basevi) - Il problema della disoccupazione europea (L. Campiglio) - Economic Problems for a Single Currency (F. Hahn) - Segnali di divergenza e disparità nazionali (C. Secchi) - Social Europe (T. Treu) - L'armonizzazione fiscale (V. Uckmar) - Unione Europea, sovranità nazionale e principio di sussidiarietà (A. Predieri) - Democrazia, istituzioni e cittadinanza dell'Unione Europea (A. Tizzano) - Criminalità organizzata e rischi di inquinamento del Mercato Unico Europeo (E. U. Savona) - Mercato europeo, sistemi di impresa e tutela della concorrenza (L. Guatri) - La competitività europea (A. Quadrio Curzio) - L'Europa tra vecchi e nuovi protagonisti degli scambi mondiali (F. Onida) - A Proposal for a European Constitution (P. Bernholz) - Tavola Rotonda conclusiva (L. Campiglio, T. Bianchi, A. Manzella, E. Presutti, A. Quadrio Curzio, E. Severino, C. Smuraglia, T. Ancora).

285. MINORANZE, MULTICULTURALISMO, CULTURA DELLA MONDIALITÀ
Quaderno contenente le relazioni e gli interventi al Brainstorming organizzato a Courmayeur - Mont Blanc - 9-12 dicembre 1993 dalla Fondazione Centro Internazionale su Diritto Società e Economia, sotto gli auspici dell'UNESCO e con la collaborazione scientifica del CNPDS
edizione in lingua italiana, inglese, francese e spagnola
Ed. Musumeci - 1996 - pp.144

PRESENTAZIONE
L'organizzazione scientifica del Brainstorming ha posto ai partecipanti all'incontro specifici quesiti riguardanti, fra l'altro: una definizione del termine "minoranza" e dei fattori a cui è collegata (lingua, etnicità, storia, cultura, religione...); il problema di coniugare diritti "irrinunciabili" e correlativi doveri delle minoranze con quelli della comunità nelle quali esse sono inserite; il senso delle minoranze di fronte ai grandi processi di mondializzazione degli scambi, dell'informazione e della comunicazione culturale; i problemi (sul piano psichico, giuridico, politico) delle minoranze nel caso di un'eventuale loro autonomia; le conseguenze delle imponenti migrazioni dalle aree di povertà verso quelle del benessere. Per le risposte e il contributo dato dai singoli partecipanti al dibattito si rinvia alle relazioni di cui al sommario.


SOMMARIO
Introduzione (T. Tentori) - Russians in the role of national minority in former Soviet Republics (Y. Arutyunyan) - I molti antagonismi (M. Callari Galli) - Verso minoranze non-minoritarie (M. Canevacci) - Intervento (L. Capogrossi) - Una ricognizione antropologica critica (A. Catemario) - Intervento (A. Chieregatti) - Les droits des minorités culturelles (J. de Lucas) - Identità, alterità, cultura planetaria. Per una antropologia della reciprocità (G. Di Cristoforo Longo) - Globalization, local cultures and the rural-urbain divide (L. M. Edelsward) - Stato nazionale, "discorsi etnici" e riconoscimento delle minoranze. Un'analisi etno-antropologica con particolare riferimento all'Europa centrorientale (C. Giordano) - Dalla appartenenza identitaria al riconoscimento della soggettività sociale delle minoranze etnico-linguistiche (G. Harrison) - Intervento (A. Marazzi) - Immigrazione, minoranze e culture politiche in Europa: Francia, Gran Bretagna e Germania a confronto (U. Melotti) - Estado y minorias (M. O. Narbona) - Intervento (M. Paronetto Valier) - Promozione di una strategia di dialogo sul problema delle minoranze (C. Pitto) - La convivenza delle minoranze ed i processi di modificazione del sé etnico (P. Resta) - Le rôle des universités ouvertes dans les relations interculturelles (M. B. Rocha-Trindade) - On the definition of minorites (E. Siesby).

286. JUVENILES AND DELINQUENCY
In the Italian and European Context
Conferenza internazionale su "Juveniles and Deliquency in the Italian and European Context" svoltasi a Milano, dicembre 1996
organizzata dall'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme -ISPAC-CNPDS in collaborazione con la Regione Lombardia, il Comune e la Provincia di Milano
edizione in lingua inglese - Milano - 1996 - pp.104

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie le relazioni presentate in occasione della conferenza internazionale avente per oggetto "I minori e la delinquenza nel contesto italiano ed europeo". In particolare è stata focalizzata la ricerca sulle cause della delinquenza minorile e sulle misure di prevenzione. Un dato trasversale a tutte le relazioni è che a una elevata complessità della fenomenologia sociale corrisponde un'analoga complessità della cultura giovanile e della devianza minorile a cui fa riscontro una maggiore difficoltà nell'individuare gli interventi più adeguati. La delinquenza minorile è oggi in Italia e negli altri Paesi europei in rapida crescita: la tipologia dei comportamenti devianti giovanili si è modificata includendo nuovi tipi di reato e di trasgressione sociale. Dai comportamenti contro la proprietà, che nel decennio scorso costituivano la quasi totalità delle tradizionali devianze giovanili, si è passati a comportamenti devianti di entità e di qualità molto diversificate, come la violenza sessuale, il traffico e l'uso di sostanze stupefacenti e, più in generale, alla partecipazione alle attività della criminalità organizzata.


SOMMARIO
Introduction (L. Pomodoro) - The Italian experience (M. Sorcioni, S. Stefanizzi) - The European experience (I. Hydle, M.F. Lücker-Babel, J.M. Canivell) - Juvenile deliquency and public administration (M.G. Dente, L. Pierro, A. Malerba, M.G. Ferrari) - Theoretical and Research reflections (R. Massa, G.Pietropolli Charmet, G. De Leo, A. Cavalli, F. Pesci, G. Roma, Don G. Rigoldi, M. Sorcioni).

287. LE ORGANIZZAZIONI SENZA FINI DI LUCRO
Non-profit organizations

Atti del 6° Congresso internazionale dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti tra diritto ed economia svoltosi a Stresa, 26-27 ottobre 1995
Ed. Giuffrè - Milano - 1996 - pp. XIX 317

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie gli atti del sesto congresso promosso dall'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti tra diritto ed economia. L'ampiezza del fenomeno delle organizzazioni non-profit viene spiegata da un lato dalla constatazione che i meccanismi di mercato, pur assicurando un uso efficiente delle risorse, sono inadeguati a soddisfare molte nuove esigenze della società; dall'altro dalla crisi degli assetti pubblici di previdenza ed assistenza che ha evidenziato i limiti del settore pubblico e l'impossibilità di pretendere dallo Stato il soddisfacimento di ogni esigenza di solidarietà. Attingendo alle sue notevoli risorse umane e alle proprie connaturate caratteristiche di flessibilità nella risposta ai bisogni collettivi, le organizzazioni senza fini di lucro sono destinate ad assumere il ruolo di terzo attore sociale, accanto allo Stato e al mercato, per assicurare i complessi e crescenti bisogni di una società matura. Nel panorama internazionale, pur esistendo una diversa concezione sociale di terzo settore, è in atto un tentativo di armonizzazione dello studio delle organizzazioni non-profit al fine di superare le peculiarità locali. Seguendo questo approccio anche la ricerca italiana si sta orientando verso una definizione basata sulla natura giuridica privata, il divieto di distribuire i profitti a soci, membri o dipendenti e la presenza di prestazioni di lavoro volontario. La realtà italiana del terzo settore risente tuttavia di notevoli limiti: il ritardo nel concepire la possibilità di coniugare finalità di servizio e cultura di impresa, il ruolo dominante del settore pubblico nel finanziamento e produzione diretta di servizi di welfare, la mancanza di regolamentazione giuridica e l'inadeguatezza delle agevolazioni fiscali. L'orientamento della letteratura va quindi nella direzione di valorizzare gli aspetti qualitativi, professionali e strutturali delle organizzazioni non-profit, anche in funzione di un collegamento fra il terzo settore e quello delle fondazioni bancarie. Queste ultime, una volta liberate dalla commistione con finalità e comportamenti tipici di un'impresa creditizia, possono infatti assumere la funzione di realizzatori di programmi di utilità sociale propri o in associazione con terzi.


SOMMARIO
Indirizzi di saluto (S. Molinari, O.Beltrami, C.A. Ciampi) Introduzione (B. A.Weisbrod) - Tavola rotonda: Oltre il profitto o oltre al profitto? (C.A. Ciampi, A. Baldassarre, E. Filippi, P.G. Jaeger, A.Penati) - L'emergere delle organizzazioni non-profit in società mature: Per cosa se non per lucro? Lineamenti di una teoria del crowding (B.S. Frey) - Organizzazioni non profit ed economia di mercato: un progetto di economia civile (S. Zamagni) - Too many non-profit organizations? Problems of entry and exit (H. Hansmann) - Le forme giuridiche delle organizzazioni non-profit e la loro disciplina (A. Predieri) - Donazione e filantropia in una società di scambi: Altruism and not for profits: ends well as means (G. Calabresi) - Juridical and fisical implications of donations and their regulation (J. G. Simon) - Public services versus private philantrophy: are there winners and losers? (C.T. Clotfelter) - Le organizzazioni non-profit nella realtà italiana: La rilevanza politica e sociale delle organizzazioni non-profit in Italia (B. Gui) - Problemi di gestione ed efficienza (E. Borgonovi) - Ragioni e ruolo del volontariato sociale, nazionale e internazionale (P. Casella, G. Iudica) - Le istituzioni non a fini di profitto nell'assistenza sanitaria (S. Sterpi) - Profitto e non profitto nella ricerca scientifica (S. Garattini) - Lavorare non-profit: come e perché (F. Colombo) - Intervento (F. Contri Bruzzone) - Le fondazioni nell'ambito bancario: efficienza ed etica: Le fondazioni bancarie e la crescita del settore non-profit in Italia (P. Ranci) - Le fondazioni bancarie tra passato, presente e futuro (G. Ponzanelli) - Le prospettive delle fondazioni bancarie e gli assetti proprietari del sistema creditizio (S. Preda) - Intervento (C.A. Ciampi) - Dibattito (F. Giongo, M.Cortese, D. Guzzi, D. De Poli, G. Grottanelli De' Santi) - Considerazioni conclusive (V. Onida) - Comunicazioni (U. Agnelli) - Il coinvolgimento degli enti non-profit nei servizi sociali (P. De Carli).

288. MIGRATION AND CRIME
rapporti presentati alla riunione ad hoc organizzata dall'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme ISPAC-CNPDS nel quadro del Nono Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale (Cairo, 29 aprile - 8 maggio 1995)
edizione in lingua inglese
Leiden University - The Netherlands - 1996 - pp.128

PRESENTAZIONE
I problemi connessi alla migrazione rappresentano uno dei nodi principali a livello mondiale e - poiché toccano i Paesi ospiti, di transito e di origine - richiedono una risposta coordinata della comunità internazionale. Misure repressive nazionali unilaterali portano infatti soltanto ad uno spostamento del problema. È quindi necessario che i governi predispongano misure che tengano conto della dimensione politica e socio economica, nonché dei diritti umani connessi al problema, offrendo alternative sia a coloro che volontariamente decidono di migrare sia a coloro che vi sono costretti. La ricerca di soluzioni durevoli impone di prendere in considerazione le conseguenze dell'attuale ristrutturazione dell'economia globale e le ripercussioni del collasso di regimi fortemente autoritari, sostituiti da democrazie instabili o da regimi debolmente autoritari, nonché l'esigenza di convincere i cittadini dei Paesi sviluppati della necessità di condividere la responsabilità del fenomeno, anche alla luce di una visione non miope dell'interesse che gli stessi Paesi sviluppati hanno ad aiutare i Paesi di origine a fornirsi di un buon governo e di migliori opportunità nell'ambito del commercio mondiale. Le politiche da adottare devono essere stabilite su base scientifica. Ad esempio studi canadesi e statunitensi dimostrano che le conseguenze economiche dell'immigrazione non sono negative, e che è un'idea preconcetta quella che i migranti sottraggano posti di lavoro ai cittadini. Ciò anche al fine di combattere la xenofobia. Attualmente, tuttavia, i dati disponibili su criminalità e migrazione sono troppo pochi e non sufficientemente specifici per consentire facili conclusioni sul legame fra i due fenomeni. Occorre in materia una ricerca interdisciplinare, comparativa e interculturale che distingua tipi di reato e tipi di migranti considerando i migranti non soltanto quali autori di reati ma anche quali vittime.


SOMMARIO
Introduction (A.P. Schmid)- Migration and Crime: A Framework for Discussion (A.P. Schmid, E.U. Savona) - Hard Times in Countries of Origin (S. Schmeidl) - Hazards of Transit (R.R. Rodgers) - Host Country Crime Problems (K. Tomas´evski) - Host Country Xenophobic Reactions (F. Elbers - A.P. Schmid) - Concluding Observations (A.P. Schmid) - Appendix: Rules Governing International Migration - Bibliography (A.P. Schmid, W.F. McDonald).

289. MIGRAZIONE E CRIMINALITÀ. LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE DEL PROBLEMA
ricerca affidata al CNPDS dal ministero di Grazia e Giustizia e coordinata da Ernesto Ugo Savona. Collaboratori: S. Goglio, G. Da Col, A. Di Nicola
Milano - 1996 - pp.132 35 tab 12 graf.

PRESENTAZIONE
La ricerca ha tratto l'ispirazione dal Rapporto preparato per l'ISPAC e presentato alla Conferenza delle Nazioni Unite sulla criminalità, attesa la necessità di un'approfondita indagine sul nesso tra migrazione e criminalità, a fronte della grande rilevanza che il fenomeno ha assunto in Europa e in Italia. La difficoltà di armonizzare le politiche dei quindici Paesi dell'Unione Europea in materia di migrazioni e le sollecitazioni a rielaborare la legislazione italiana in prospettiva europea hanno dunque ispirato la ricerca di cui il volume raccoglie i risultati. L'Europa infatti è oggi un laboratorio dove si analizza il problema e dove si dovranno sperimentare politiche armonizzate di regolazione del problema migratorio che possano minimizzare i costi indotti dalla criminalità che i Paesi vanno sempre di più pagando. Il problema affrontato si presta a diverse letture; qui si è scelto di esplorare le dimensioni quantitative e qualitative dei due fenomeni connessi (migrazioni e criminalità) e di analizzare le politiche specifiche dirette alla regolazione dei flussi migratori formulando proposte di soluzione per la situazione italiana.


SOMMARIO
Il nesso tra migrazione e criminalità - Orientamenti di ricerca - Migrazioni e criminalità: un primo tentativo di quantificazione del problema - Quando la domanda di immigrazione illegale incontra l'offerta delle organizzazioni criminali - Le politiche internazionali in materia di migrazioni - Le politiche italiane in materia di migrazioni - Recenti tendenze delle politiche migratorie di altri Stati dell'Unione Europea - Linee di intervento - Conclusioni - Organizzazioni contattate.

290. MIGRAZIONE E CRIMINALITÀ NELLA REALTÀ CONTEMPORANEA E NELL'AREA METROPOLITANA MILANESE
ricerca affidata al CNPDS dal Comune di Milano e dal ministero di Grazia e Giustizia
Milano - 1996 - pp.93

PRESENTAZIONE
La pubblicazione è l'esito di una ricerca affidata dall'Amministrazione comunale di Milano e dal ministero di Grazia e Giustizia al CNPDS. Lo studio affronta il problema del rapporto fra immigrazione e criminalità limitatamente all'area metropolitana milanese. La stima del coinvolgimento degli stranieri in attività malavitose deve essere ricondotta a un fattore emotivo o legato a un disagio più generale che tende a gonfiare una realtà, quella del rapporto fra stranieri e criminalità, ancora, almeno in Italia, di proporzioni controllabili. La presenza straniera costituisce una sfida: si tratta di porre le fondamenta di quell'edificio multietnico, multireligioso e multiculturale espressione del futuro non certo remoto della nostra società.


SOMMARIO
Stranieri e criminalità: la situazione italiana - La presenza degli stranieri in Italia - Fonti disponibili per calcolare le presenze - Immigrati e criminalità - Stranieri detenuti - Minori stranieri e criminalità - Stranieri e criminalità: la situazione milanese - Gli aspetti quantitativi del fenomeno - Immigrazione e devianza - L'andamento del fenomeno e la distribuzione sul territorio - Le etnie coinvolte - I reati più comuni - Immigrati e carcere - Immigrati minori e criminalità.

291. THE ROLE OF THE PUBLIC PROSECUTOR IN CRIMINAL JUSTICE, ACCORDING TO THE DIFFERENT CONSTITUTIONAL SYSTEMS
J. de Figueiredo Dias; G. Di Federico; R. Ottenhof; J.F. Renucci; L.C. Henry; M. Shikita
rapporti presentati dall'International Association of Penal Law, International Society for Criminology, International Society of Social Defence, International Penal and Penitentiary Foundation nell'ambito del Nono Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale - Cairo - 29 aprile - 8 maggio 1995
edito a cura dell'IRSIG - Istituto di Ricerca sui Sistemi Giudiziari Consiglio nazionale delle ricerche
edizione in lingua inglese e francese
Ed. Lo Scarabeo - Bologna - 1996 - pp.76

PRESENTAZIONE
Nel volume sono raccolti i rapporti presentati dalle quattro grandi Organizzazioni non governative operanti nel campo della politica criminale (International Association of Penal Law, International Society for Criminology, International Society of Social Defence, International Penal and Penitentiary Foundation) al Nono Congresso delle Nazioni Unite sulla prevenzione del crimine e la giustizia penale (Cairo, 1995). In esso si evidenzia il delicato rapporto tra indipendenza e responsabilità del pubblico ministero. Entrambi i principi assumono grande rilievo in un sistema democratico: quello dell'indipendenza per sottrarre il pubblico ministero ad influenze di parte che indirizzino il suo comportamento e, in particolare, per sottrarlo alle influenze della maggioranza politica del momento; quello della responsabilità per assicurare che i poteri discrezionali di cui il pubblico ministero comunque gode vengano fissati e traggano legittimazione nell'ambito del processo democratico. Con specifico riferimento all'evoluzione dell'assetto e del ruolo del pubblico ministero in Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Olanda, il volume mostra come, negli ultimi decenni, si sia manifestata una tendenza che, pur nel rispetto di entrambi i valori, sposta l'accento su forme di maggiore protezione dell'indipendenza, senza peraltro porre in discussione il principio di responsabilità.


SOMMARIO
Le rôle du ministère public en justice pénale. Une approche criminologique (J. de Figueiredo Dias) - Prosecutorial independence and the democratic requirement of accountability in Italy: analysis of a deviant case in a comparative perspective (G. Di Federico) - Le rôle du ministère public (R. Ottenhof, J. F. Renucci, L. C. Henry) - The role of the public prosecutor in a changing world (M. Shikita).

292. L'ECCEZIONE E LA REGOLA
La seduzione della criminalità adulta nelle storie di vita dei giovani
a cura di Sonia Stefanizzi, Gubert Finsterle, Renata Semenza
ricerca del CNPDS promossa dall'Assessorato assistenza e sicurezza sociale della Regione Lombardia
Edizioni Unicopli - Milano - 1996 - pp. 133

PRESENTAZIONE
Il volume trae spunto da una ricerca sul rapporto tra la criminalità organizzata e i giovani nell'area milanese, effettuata dal CNPDS per l'Assessorato assistenza e sicurezza sociale della Regione Lombardia. L'intento è quello di coniugare un modello di analisi sociologica con uno di devianza psicoanalitica al fine di leggere il fenomeno della devianza minorile, sia dal punto di vista delle condizioni e dei processi sociali, sia partendo dall'esperienza affettiva del singolo soggetto. Il mondo della criminalità adulta è stato così studiato secondo la percezione dei minori, in particolare di coloro che vi sono stati coinvolti, cercando di comprendere i vincoli affettivi, culturali e sociali che legano alcuni giovani alle organizzazioni criminali.


SOMMARIO
Introduzione (G. Pietropolli Charmet) - L'interpretazione della devianza - Il concetto di devianza e le teorie sociologiche - Le teorie psicoanalitiche - Il percorso metodologico: i due approcci congiunti - La società e i giovani - Il ruolo della famiglia nella vita affettiva e relazionale dei giovani - Il rapporto con le istituzioni - La percezione dell'atto deviante - Le rappresentazioni simboliche dei giovani - I giovani del penale - I giovani devianti - I giovani normali - Bibliografia.

293. IL DIRITTO DI DIFESA DALLE INDAGINI PRELIMINARI AI RITI ALTERNATIVI
in memoria di Gian Domenico Pisapia

Atti del Convegno di studio svoltosi a Cagliari, 29 settembre-1 ottobre 1995
ýrganizzato dal CNPDS con il patrocinio dell'Assessorato Affari Generali della Regione Sardegna, del Banco di Sardegna, del Comune di Cagliari, dell'Amministrazione provinciale di Cagliari, della Camera di Commercio di Cagliari, del Credito Industriale Sardo, della Banca di Sassari
n. 20 Collana Convegni di studio "Enrico de Nicola - Problemi attuali di diritto e procedura penale"
Ed. Giuffrè - Milano - 1997 - pp. XVI 129

PRESENTAZIONE
La pubblicazione raccoglie gli atti del XX Convegno di studio "Enrico de Nicola", dedicato alla memoria del compianto professor Gian Domenico Pisapia. Nella parte introduttiva si sottolinea che il CNPDS - fin dal 1953 - nel fervore degli studi per una riforma dei codici penali, ha promosso l'approfondimento dei relativi problemi con una serie di convegni, affrontando i temi più urgenti e attuali. Come si legge nella accurata parte introduttiva del volume, nel solco della tradizione dei Convegni Enrico de Nicola questo ha affrontato il tema del diritto di difesa, dalle indagini preliminari ai riti alternativi, tema che è stato al centro di un vivace dibattito culturale e politico e costituisce un fondamentale punto di riferimento per la corretta impostazione di una serie di importanti questioni teoriche e pratiche. Sono stati discussi i diversi profili: il diritto di difesa e il contraddittorio nella Costituzione e nelle Convenzioni internazionali, il difensore dell'imputato nel nuovo Codice, la difesa prima del dibattimento nel modello angloamericano, i rapporti con l'attività del pubblico ministero, le investigazioni dei difensori, l'utilizzabilità degli atti di indagine, le misure cautelari personali, l'udienza preliminare, i procedimenti speciali e la dialettica con l'accusa sotto il profilo deontologico.


SOMMARIO
Seduta Inaugurale (G. Conso, F. Pintus, M. Delogu, E. Conti, F. Palomba) - Ricordo di Gian Domenico Pisapia (A. Cristiani) - Il diritto di difesa dell'imputato nella Costituzione e nelle Convenzioni internazionali (M. Scaparone) - La difesa prima del dibattito nel modello angloamericano (V. Fanchiotti) - La difesa nel corso delle indagini preliminari - I rapporti con l'attività del pubblico ministero (M. Nobili) - Le investigazioni dei difensori (O. Dominioni) - Garanzie difensive e misure cautelari personali (V. Grevi) - Il diritto di difesa nella udienza preliminare (G. Lozzi) - La difesa nei procedimenti speciali (E. Zappalà) - Deontologia del pubblico ministero nei rapporti con la difesa (E. Bruti Liberati) - La dialettica con l'accusa sotto il profilo deontologico: regole per il difensore (G. Pecorella) - Interventi e proposte (G. Delfini, S. Lorusso, L. Filippi, D. Contestabile, T. Mazzucca, G. Ichino) - Conclusioni (G. Conso e F. Pintus).

294. LA DISCIPLINA DEI GRUPPI DI IMPRESE: IL PROBLEMA OGGI
Atti del Convegno svoltosi a Courmayeur, 31 marzo - 1 aprile 1995, organizzato dal CNPDS e dalla Fondazione Courmayeur
n. 14 collana Convegni di studio "Problemi attuali di diritto e procedura civile"
edizione in lingua italiana, spagnola e francese
Ed. Giuffrè - Milano - 1997 - pp. XIV - 302

PRESENTAZIONE
Il volume fa parte della collana di studio "Problemi attuali di diritto e procedura civile" e raccoglie gli atti del Convegno svoltosi a Courmayeur dal 31 marzo al 1° aprile 1995 organizzato dal CNPDS e dalla Fondazione Courmayeur. Il tema esaminato e discusso riveste una peculiare importanza attuale, come emerge dalle relazioni di cui al sommario. Sono stati individuati vari aspetti della disciplina dei gruppi di impresa prendendo in considerazione i punti di vista non solo economico e giuridico ma anche strutturale e organizzativo, nonché societario, aziendale e imprenditoriale. I partecipanti hanno poi approfondito la vigente disciplina legislativa oltre alla normativa di cui al codice civile e sono pervenuti alla conclusione che sarebbe opportuno un aggiornato riesame della problematica da un punto di vista sia giuridico che economico.


SOMMARIO
Seduta Inaugurale (A. Predieri, F. Stevenin, A. Baldassarre) - Relazione introduttiva (P. G. Jaeger) - La tipologia dei gruppi. Diffusione, funzioni e opportunità di sviluppo dei gruppi italiani (F. Barca) - La tipologia dei gruppi (S. Meacci) - Appunti sull'uso pubblico del gruppo d'impresa (A. Predieri) - La patologia dei gruppi (V. Salafia) - Il diritto comparato dei gruppi (R. Pardolesi) - Los grupos de sociedades en el derecho español (A. Rojo) - Le droit français des groupes de sociétés (Y. Guyon) - La disciplina dei gruppi di imprese: il problema oggi (P. Schlesinger) - Il diritto italiano dei gruppi de jure condendo: i gruppi ed i creditori (M. Miola) - Prospettive della tutela dei soci esterni nei gruppi di società (G. Scognamiglio) - I gruppi di imprese nel diritto del lavoro italiano (T. Treu) - I gruppi d'imprese e il fisco (F. Gallo) - Tavola rotonda conclusiva (G. Minervini, E. Berlanda, E. Filippi, F. Grande Stevens, F. Galgano) - Dibattito (U. Ruffolo, R. Pennisi, A. Mimmo, G. Panzarini, G. Sbisà) - La disciplina del gruppo bancario fra controlli di vigilanza e riflessi di diritto sostanziale (M. Perassi).

295. IL CONSENSO INFORMATO. ASPETTI GIURIDICI, ETICI E MEDICI
Atti del Convegno tenutosi a Milano, 12 giugno 1995, promosso dal CNPDS e dall'Istituto Europeo di Oncologia - IEO in collaborazione con "Giustizia e Costituzione" Associazione di studi giuridici e costituzionali "Emilio Alessandrini"
Ed. Nuove Ricerche - Ancona - 1997 - pp.118

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie gli atti del Convegno promosso dal CNPDS e dall'Istituto Europeo di Oncologia - IEO al quale hanno aderito esperti di altissima competenza. Lo spunto animatore del dibattito è stato quello specificato dal professor Umberto Veronesi, all'apertura dei lavori, il quale ha precisato che il Comitato etico, ispiratore del Convegno, ha tra i vari compiti quello di proteggere i pazienti da ogni eccessiva libertà della componente medica, sia nella conduzione di ricerche cliniche sia nell'applicazione quotidiana degli atti terapeutici consolidati. Nel contesto molto difficile degli argomenti, il Comitato stesso ha individuato come aspetto prioritario da conoscere, analizzare e razionalizzare la partecipazione consapevole, cosciente e informata del paziente all'atto terapeutico. Se la decisione sull'atto terapeutico deve essere in ultima analisi compito del paziente stesso, gli aspetti informativi sulla sua malattia e sulle sue condizioni non possono che essere l'atto preliminare. Gli atti del Convegno sono stati raccolti a cura di "Giustizia e Costituzione" - Associazione di studi giuridici e costituzionali "Emilio Alessandrini".


SOMMARIO
Apertura dei lavori (U. Veronesi, G. Conso, A. Beria di Argentine) - Aspetti medici, psicologici e medico-legali (M. Aapro, L. Ancona, A. Fiori, G. Masera) - Aspetti giuridici (G. Ghidini, F. Mantovani, L. Pomodoro, A. Santosuosso, P. Zatti, E. Guzzanti) - Aspetti etici (Padre C. M. Charlot, G. Grassani) - I lavori delle sezioni: Aspetti medici (F. Rilke) - Aspetti giuridici (V. Salafia) - Aspetti etici (C. G. Vella, R. Mordacci) - Conclusione dei lavori (G. Conso).

296. IL TARGET FAMIGLIA
L'immagine della famiglia nell'attività produttiva dei media

Atti del Convegno internazionale svoltosi a Courmayeur, 20-21 marzo 1995, organizzato dal CNPDS e dall'AVAM - Associazione di volontariato per la comunicazione Audiovisiva e Multimediale, dalla Fondazione Courmayeur in collaborazione con il Segretariato delle Nazioni Unite per l'Anno internazionale della Famiglia
Ed. Musumeci - 1997 - pp.304

PRESENTAZIONE
Come si legge nell'introduzione, il Convegno "Il target famiglia" nasce da una duplice consapevolezza: la prima è che, nelle attuali circostanze, è necessario promuovere una nuova cultura della comunicazione audiovisiva che sia capace di sviluppare la totalità della persona umana, con particolare riguardo alla sua sensibilizzazione etica, civile e sociale; la seconda è che tale sviluppo debba assumere la dimensione del confronto internazionale e, insieme, dell'attenzione per quel primo nucleo della società che è la famiglia. In questa prospettiva, mediante l'intervento di professionisti e operatori dei media nazionali ed esteri e con il contributo di studiosi di comunicazione e di diritto, il Convegno ha inteso mettere a fuoco le seguenti tematiche: quale immagine di famiglia è costituita come destinatario ideale nella prassi produttiva e di programmazione abitualmente seguita dagli apparati della comunicazione audiovisiva; quale ruolo svolge, o potrebbe svolgere, il mercato pubblicitario nel definire questa "famiglia modello" come natural audience della programmazione televisiva; verificare se esistono le condizioni per proposte che possano costituire un punto di riferimento comune a livello internazionale, anche in considerazione della dimensione globale che ha assunto il panorama della multimedialità.


SOMMARIO
Introduzione (G. Lombardi) - Indirizzi di saluto (L. Passerin d'Entrèves, S. Cosson, D. Vièrin, N. Younes) - Tavola rotonda su "Il target famiglia" (G. Bettetini, P. De Benedetti, G. Gori, E. Milano, F. Di Chio, P. Zucchelli, S. Robillard) - Dibattito (M. Mazzocco, M. D'Amato, A. Marzotto Caotorta) - Intervento (V. Melchiorre) - Development Needs, Play and Television: a growing Issue in Education (J. Bennett) - L'ospite fisso (F. Casetti) - Television as a Challenge to the Relations between Family Members (H-R. Leu) - La socializzazione virtuale (M. Livolsi) - Televisione e processi di socializzazione in età evolutiva (D. Varin) - L'infanzia in televisione (M. D'Amato) - Famiglia e stili di consumo mediale (B. Fenati)- Dibattito (I. Carta, Z. Alatas, S. Menescardi, V. Bernardetto, A. Luquer, A. Savaré, G. Di Cristofaro Longo, M. Mazzocco, P. De Benedetti, E. Milano, F. Casetti, D. Varin, M. Livolsi, M. D'Amato, B. Fenati, V. Melchiorre) - Intervento (D. Kopcanova) - Lesione dei diritti della persona nella giurisprudenza italiana (G. Alpa) - Tutela dei minori nella comunicazione audiovisiva e multimediale (C. M. Bianca) - Diritti della persona e lesione del bene psicofisico nella comunicazione televisiva (C. Romano) - La famiglia pubblica, soggetto etico (C. Soria) - Intenti educativi e discorsi pedagogici nelle trasmissioni televisive (R. Massa) - Famiglia e mass media (G. Di Cristofaro Longo) - Dibattito (M.L. Ferroglio, G. Di Cristofaro Longo, D. Kopcanova) - Tavola rotonda su "Televisione e Famiglia" (V. Mathieu, Cardinale E. Tonini, M. Bernardi, S. Giacomoni, A. Comazzi, G. Delbecchi, A. Grasso) - Intervento (H.J. Sokalski) - La socializzazione familiare in un ambiente mediatizzato (P. Donati) - Nuovi media e famiglia (G. Bettetini) - Dibattito (H.J. Sokalski, M. Mazzocco, G. Bettetini) - The Video and vanishing Child (N. Young)- Dibattito (H.J. Sokalski, A. Luquer, N. Young) - Westernalization, the Family and the Media (Z. Alatas) - The Role of Media in sustainable human Development (J.B. Weinhold) - Dibattito (S. Bolaffi Benuzzi, J.B. Weinhold, H.J. Sokalski) - La rappresentazione dei problemi minorili da parte dei media (L. Pomodoro, F. Stévenin) - Considerazioni finali (A. Beria di Argentine) - Appendice - Tavola Rotonda su "Le proposte delle Associazioni di volontariato per i principi etici e per una nuova cultura della comunicazione audiovisiva e multimediale destinata alla famiglia (G. Grassani, D. Micucci, M.L. Magnaghi, A.M. Natale, L. Zani Minoja, G. Gabrielli, L. Capitanio Rasore Quartino, M. Viscovi, Padre L. Morell, Centro sportivo giovanile Cardinale Schuster, D. Potito, Anpas -Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, E. Longhini).

297. IL GOVERNO DELL'ECONOMIA E DELLE ISTITUZIONI
in ricordo di Giovanni Spadolini

Atti del Congresso svoltosi a Milano, 10-11 maggio 1996, organizzato dal CNPDS in collaborazione con l'Università Bocconi, la Regione Lombardia, la Camera di Commercio di Milano
Ed. Giuffrè - Milano - 1997 - pp. XXI 202

PRESENTAZIONE
Il Congresso si è proposto di sviluppare un dibattito su un apparente paradosso della società contemporanea che da un lato si caratterizza per crescenti relazioni di interdipendenza tra i diversi settori (economico, istituzionale, socio-politico); dall'altro esprime sempre maggiori esigenze di autonomia decisionale e di comportamento da parte di ogni attore sociale ed economico, in virtù dei principi di libertà e di pluralismo economico, politico e sociale. Questa situazione caratterizza anche la realtà italiana dove, più che in altri Paesi, influenza il governo della cosa pubblica limitandone la capacità di uscire dalla contingenza del breve termine e di saper progettare il futuro.


SOMMARIO
Introduzione generale (M. Monti) - Sistema di regolazione dei processi economici - Intervento (M. Talamona) - Il comportamento economico dell'impresa tra il modello della competizione concorrenziale e il modello della competizione collaborativa (E. Borgonovi) - Politiche della concorrenza e dello sviluppo industriale in un contesto di internazionalizzazione dei mercati e delle imprese (P. Sylos Labini) - La regolazione dei rapporti impresa-banca e struttura dell'economia reale e finanziaria (G. Forestieri) - Meccanismi istituzionali di controllo della finanza pubblica quale condizione per uno sviluppo equilibrato (R. Artoni) - Dibattito (M. Vari, R. Artoni, E. Borgonovi, M. Monti, P. Bassetti, A. Mimmo) - Il ruolo delle istituzioni pubbliche a supporto di uno sviluppo equilibrato del sistema Paese - Intervento (F. Pintus) - Tendenze evolutive nel diritto dell'impresa e dell'economia per la ricostruzione di un nuovo quadro di legalità a sostegno dello sviluppo (P. Marchetti) - Per la giustizia e l'efficienza del sistema della giustizia civile (G. Tarzia) - Intervento (A. Baldassarre) - La legalità e le garanzie di certezza ed efficienza del sistema della giustizia penale (V. Zagrebelsky) - Intervento (A. Baldassarre) - La legalità e le garanzie di certezza e di efficienza della giustizia amministrativa (G. Pastori) - L'efficienza dei sistemi di servizi collettivi come infrastrutture per un ordinato sviluppo dell'economia e della società (M. Vari) - Dibattito (E. Bruti Liberati, G. Militello, A. Beria di Argentine, T. Mazzuca, V. Zagrebelsky, A. Baldassarre) - Tavola rotonda conclusiva (R. Formigoni, C. A. Ciampi, G. De Rita, F. Bassanini, P. A. Capotosti, D. Fisichella, A. Penati, A. Quadrio Curzio, G. Rossi, C. Secchi, G. Urbani) - Considerazioni conclusive (G. Sartori).

298. RESPONDING TO MONEY LAUNDERING: INTERNATIONAL PERSPECTIVES
a cura di Ernesto U. Savona
selezione di rapporti presentati alla Conferenza internazionale su "Prevenzione e controllo del riciclaggio e dell'uso dei proventi della criminalità: un approccio globale" organizzata dall'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme ISPAC-CNPDS e dalla Fondazione Courmayeur, in collaborazione con il Governo Italiano, sotto gli auspici dell'United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Branch
Courmayeur, 18-20 giugno 1994
edizione in lingua inglese
Harwood Academic Publishers - The Netherlands - 1997 - pp.319

PRESENTAZIONE
Il presente volume, dopo avere introdotto il problema del riciclaggio del denaro sporco e illustrato - sotto un profilo sia qualitativo che quantitativo - le sue dimensioni internazionali, passa ad analizzare le principali tendenze del fenomeno e le implicazioni più rilevanti per i Paesi sviluppati. Nei capitoli che seguono vengono descritti gli strumenti usati dai diversi governi e i sistemi legali per combattere il riciclaggio e viene offerta un'analisi dettagliata dei regimi anti-riciclaggio internazionali, nazionali e regionali.
Come è sottolineato nell'introduzione il documento, pur presentando un'ampia gamma di esperienze, è attraversato - come da un filo conduttore - dall'idea che problemi globalizzati richiedono anche risposte globalizzate, cioè il serio impegno della comunità internazionale ad attuare azioni concertate di lotta contro il riciclaggio e, in generale, contro l'uso dei proventi della criminalità.


SOMMARIO
Introduction (E.U. Savona) - The Problem and its Diverse Dimensions (L. Dini) - International Money Laundering Trends and Preventions/Control Policies (E.U. Savona - M.A. De Feo) - Money Laundering and Measuring Illegal Activity: an Economic Analysis (A.H. Hallett) - Macroeconomic Implications of Money Laundering (V. Tanzi) - International and National Responses to the Globalization of Money Laundering (M. C. Bassiouni, D.S. Gualtieri) - Investigating and Prosecuting the Proceeds of Crime: A Common Law Experience (J.L. Evans , G. Turone) - Obstacles in Controlling Money Laundering Crimes (P. Bernasconi) - Money Laundering and Regulatory Policies (M. Levi) - Regulatory Strategy and International Corporate Controls (B. Fisse) - Afterword (G. Giacomelli).

299. MEMORIE E IDENTITA': PROSPETTIVE NEI PERCORSI DEL MUTAMENTO
Quaderno contenente le relazioni e gli interventi al Seminario su "Memorie e identità: prospettive nei percorsi del mutamento", organizzato a Courmayeur Mont Blanc - 30 novembre - 3 dicembre 1995 dal CNPDS in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, l'Assessorato alla Pubblica istruzione della Regione Valle d'Aosta e la Fondazione Courmayeur
edizione in lingua italiana, inglese, francese e spagnola
Ed. Musumeci - 1997 - pp. 222

PRESENTAZIONE
Il tema all'ordine del giorno affrontato dal Seminario è il problema del rapporto tra culture diverse e della dispersione culturale, questioni salienti di questa nostra attuale civiltà. Ai nostri giorni si parla sempre più di globalizzazione o di planetarizzazione dell'economia, ma spesso non ci si rende conto che un analogo processo è in corso anche nel campo dei comportamenti e dei conflitti sociali e culturali. Basta pensare agli effetti livellanti, ma anche di conflitto fra culture, indotto dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa e delle telecomunicazioni; o agli effetti conflittuali che caratterizzano le migrazioni più o meno clandestine; o, ancora, al carattere crescentemente transnazionale della criminalità degli affari o mafiosa. Oggi stiamo vivendo una internazionalizzazione del sociale che non è affatto seconda a quella economica. La gestione delle differenze sembra essere divenuta la speranza e ad un tempo la minaccia per il nostro futuro. Infatti l'interdipendenza dei mercati, la diffusione di merci e beni, la pervasività di informazioni apparentemente omogenee, da un lato sembrano spingere a condivisioni sempre più ampie, dall'altro esse si sovrappongono ad antiche e tenaci differenziazioni, creandone di nuove e generando ulteriori tensioni, particolarismi e lacerazioni. La rapida ed estesa mutazione epocale in atto richiede, oltre all'acquisizione di conoscenze derivanti dal sapere scientifico e all'aggiornamento permanente, un rinnovamento del modo di rapportarsi alle nuove realtà accompagnato da un dialogo costruttivo fra le diverse società del pianeta e rispettoso dell'identità dei singoli. L'attuale scommessa sta nel favorire una globalizzazione "ragionevole", trovando nella varietà delle nostre culture il patrimonio di forze e ricchezze attraverso le quali riuscire ad elaborare una sempre più elevata qualità di vita di tutti nel rispetto delle diversità.


SOMMARIO
Indirizzi di saluto (L. Passerin d'Entrèves, F. Derriard, R. Louvin, A. Beria di Argentine, K. Stenou) - Formazione all'interculturalità (R. Panikkar) - Marginalità sociale, trasmissione culturale, conflitti collettivi (M. Callari Galli) - Chi siamo e di cosa parliamo (F. Rositi) - I diritti dell'uomo e le loro garanzie internazionali (G. Lombardi) - Considerazioni finali (T. Tentori, L. Pomodoro) - Comunicazioni - Minoranze e loro dignità nell'Europa futura (E. Andrione) - Heuristic steps for overturning the transmission of destructives aggression in shared memories and identities: vignettes from Estonia (M. Apprey) - The splitting of Czechoslovakia including emigré of Czech and Slovak origin in France (S. Broucek) - Beyond multiculturalism (R. Caporale) - Le frontiere culturali del lavoro (A. Chieregatti) - Dilemmas of the management of cultural identity dynamics: selected aspects (J.W. Dacyl) - Per un'antropologia della pace (G. Di Cristofaro Longo) - Multiculturalism. The paradox of tolerance and rights (J. De Lucas) - Memory and identities: perspectives in the process of change an anthropologist's annotation (I.M.Greverus) - On dealing with memory, identity, and perspectives (A. Haselbach) - La crisis mundial actual y la quiebra de los modelos civilizatorios occidentales (I. Moreno) - Les Droits culturels et l'evolution des politiques culturelles nationales (M. Kovacs) - Water as a bone of contention (A. Nachmani) - Percorsi interculturali di oggi: comunicazione visuale e tecnologie (E. Martella) - Il viaggio e l'incontro (P. Resta) - The role of memory and identity in the process of change: psychopolitical perspectives (R.R. Rogers) - La presenza di alunni stranieri nel sistema scolastico italiano: una realtà in veloce evoluzione e un incentivo per l'educazione interculturale (R. Rossi) - Iniziative dell'Istituto Orientale di Napoli nella mediazione culturale (L. Santa Maria) - European cultural pluralism as viewed from India (M. Varadarajan).

300. ADOZIONE INTERNAZIONALE E FAMIGLIA MULTIETNICA
Aspetti giuridici e dinamiche socio-culturali

Atti del Seminario svoltosi a Milano, 27 maggio 1996, organizzato dal CNPDS in collaborazione con la Regione Lombardia
Ed. Giuffrè - Milano - 1997 - pp VII 81

PRESENTAZIONE
La famiglia multietnica incomincia ad essere una realtà significativa del nostro contesto nazionale, non solo per la crescente presenza di matrimoni e coppie miste, ma anche per l'espandersi del fenomeno delle adozioni internazionali. La tendenza alla multietnicità dei nostri conglomerati familiari costituisce in un certo senso una risorsa di tipo nuovo capace di favorire i processi di integrazione, in una società che si sta internazionalizzando sia da un punto di vista economico che sociale. Non mancano però i problemi e gli ostacoli da un duplice punto di vista: nel senso di una ancora inadeguata applicazione delle normative internazionali - soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori stranieri - ma anche nel senso del difficile impatto psicologico e culturale causato dall'incontro tra culture diverse che si verifica in presenza di adozioni internazionali. Nel seminario viene messo in evidenza come la legislazione italiana preveda procedure di adozione differenti a seconda che si tratti di minori italiani o stranieri. In Italia le adozioni internazionali effettuate attraverso Enti autorizzati dallo Stato - che svolgono la funzione di mediatori tra Stato "donante" e Stato "ricevente" - sono solo un decimo di quelle complessivamente ratificate. Ma soprattutto ad oggi la legge italiana non prevede un controllo obbligatorio sulle modalità operative di adozione che tali mediatori dovrebbero rispettare; inoltre difficoltà sussistono tuttora nell'applicare nell'ordinamento italiano le prescrizioni della Convenzione dell'Aja, il cui obiettivo era di eliminare le disparità di garanzie fra adozioni nazionali e internazionali per assicurare le stesse opportunità a tutti i bambini in stato di reale abbandono.


SOMMARIO
I primi passi della famiglia multietnica (M. Callari Galli) - Protezione dei minori e cooperazione nella Convenzione dell'Aja (O. Koverech) - Stranieri e italiani nell'adozione (C. Losana) - Le difficoltà applicative nell'ordinamento italiano (L. Fadiga) - La famiglia come risorsa per i processi di integrazione sociale (C. Collicelli) - I rapporti familiari nell'adozione internazionale (B. Barbero Avanzini) - Abbinamento e primo incontro: l'avvio della relazione adottiva (A. Dell'Antonio) - L'aiuto dei servizi alla famiglia adottiva (L. Pierro) - Conclusioni (L. Pomodoro).

301. SCIENZA TECNOLOGIA SOCIETA' ALLE SOGLIE DEL XXI SECOLO
Atti del 7° Congresso internazionale dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti tra diritto ed economia svoltosi a Stresa, 25-26 ottobre 1996
n. 2 collana dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1997 - pp. XVI 211

PRESENTAZIONE
Nel corso del XX secolo le vicende della storia sociale ed economica si sono intrecciate con le straordinarie trasformazioni legate al progresso della scienza. Nuovi universi si sono aperti all'esplorazione dell'uomo: nei meccanismi della vita (la biologia molecolare) e della mente (le neuroscienze e le scienze cognitive), nel dominio dell'infinitamente grande e dell'infinitamente piccolo. Rinnovate tecnologie hanno aperto possibilità impensabili all'intervento dell'uomo. Tuttavia questo secolo, mentre consegna al futuro un grande patrimonio di saperi scientifici e tecnologici, si conclude in un clima di preoccupazione e talora di ostilità verso la scienza medesima. Il quadro di certezze del secolo precedente lascia via via spazio a un numero crescente di dubbi ed interrogativi. Alle soglie del nuovo secolo la scienza, anziché celebrare i propri trionfi, si interroga sul suo cammino, sul suo ruolo e responsabilità nella società umana. Proprio in questo contesto l'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" - attraverso il suo settimo Congresso - ha inteso proporre un momento di riflessione interdisciplinare sulle prospettive della scienza moderna nei suoi legami con l'uomo, la società, l'economia e le istituzioni. Nella parte finale è riservata particolare attenzione alla ricerca scientifica in Italia che viene collocata nel quadro della ricerca internazionale ed europea e, dalle sollecitazioni emerse nel dibattito, si possono trarre utili spunti per indicazioni significative sul piano della politica economica, della ricerca e dell'educazione. Infine il Congresso esprime la grave preoccupazione che, se non si interviene con una vigorosa politica per la ricerca e l'innovazione tecnologica, l'Italia rischia di entrare in una spirale di deindustrializzazione ed emarginazione internazionale.


SOMMARIO
Indirizzi di saluto (A. Baldassarre, O. Beltrami, A. Folli) - Il ruolo della scienza nella società moderna (N. Rosenberg, G. Roma) - La scienza nel periodo dell'incertezza (P. Suppes, N. Dioguardi, M. Mondadori) - Scienza, etica e democrazia (S. Rodotà, E. Resta, P. Rossi) - L'evoluzione dei rapporti fra scienza e politica nello scenario globale (U. Colombo, G. Corna Pellegrini Spandre, G. Zampaglione) - Scienza, tecnologia e risorse umane (F. Pistella, A. Airaghi, U. Rosa) - Innovazione e economia mondiale: come i nostri figli e nipoti si guadagneranno da vivere? (L. Campiglio e P.J. Hammond, P. Sylos Labini, M. Baussola) - Dibattito (S.Sterpi, C. Tomassini, F. Courmoz, B. Perrone, G. Calabresi) - La politica della ricerca in Italia nel quadro dell'integrazione europea (A. Ruberti, P. Bisogno, L. Pietronero) - Il sistema della ricerca in Italia e la sua articolazione (E. Garaci, F.T. Arecchi, L. Caglioti) - Dibattito (L. Lorenzi, A. Ruberti, E. Garaci) - Dall'innovazione al profitto d'impresa (L. Mercurio, B. Lamborghini, C.A. Ricciardi).

302. VIOLENT CRIME AND CONFLICTS
rapporti presentati alla Conferenza internazionale su "Criminalità violenta e conflitti. Verso meccanismi di preallarme e prevenzione" organizzata dell'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme - ISPAC-CNPDS e dalla Fondazione Courmayeur in collaborazione con United Nations Office at Vienna, Crime Prevention and Criminal Justice Division e Forum on Early Warning and Early Response-FEWER sotto gli auspici del Ministero di Grazia e Giustizia, Courmayeur, 4-6 ottobre 1997
edizione in lingua inglese
Ed. ISPAC - Milano - 1997 - pp. 122

PRESENTAZIONE
Lo scopo del volume è quello di stimolare un dialogo tra esperti di criminologia da un lato ed esperti di conflitto e pace dall'altro. A tal proposito vengono discussi alcuni concetti e approcci della recente letteratura sull'"Early Warning" fiorita nel campo dei conflitti armati, nella speranza che gli studiosi specialisti del crimine violento scoprano analogie o trovino delle ragioni per adattare o sfruttare alcune di tali idee nel proprio campo di ricerca. L'esperienza quotidiana in Paesi di tutto il mondo testimonia che conflitto e crimine si alimentano a vicenda e possono avere radici comuni come la frammentazione e la disintegrazione sociale, l'instabilità politica, la sperequazione economica, le discriminazioni razziali, o, ancora, opportunità di vita diseguali o la facile disponibilità di droghe, armi ed alcolici.
All'interno del testo vengono illustrati alcuni indicatori e alcuni punti focali di conoscenza criminologica per la predizione di fenomeni di crimine violento. La forza della criminologia - viene sottolineato - sta nella sua capacità di identificare con anticipo fattori sociali a livello macro correlati al probabile comportamento violento di individui singoli (a livello micro), così da dedurre indicazioni utili a prevenire la violenza nelle sue molteplici manifestazioni o, almeno, mitigare il suo impatto.


SOMMARIO
Introduction (A.P. Schmid) - Can Criminology Predict Interpersonal Criminal Violence and Crime Trends? (I. Haen Marshall) - Prevention of Violent Crime: From Benefits and International Best Practice to Safer Communities (I. Waller & Brandon C. Welsh) - Early Warning of Violent Conflicts: Causal Approaches (A.P. Schmid) - Preventing Violent Conflict: Methods and Actors in the Field of Preventive Diplomacy (A.J. Jongman).

303. LE PROSPETTIVE DI FORMAZIONE DI UN DIRITTO PENALE DELL'UNIONE EUROPEA
Atti delle Seste Giornate greco-latine di difesa sociale svoltesi a Salonicco, 6-8 ottobre 1995
Ed. Nuove Ricerche - Ancona - 1997 - pp. 78

PRESENTAZIONE
Negli ultimi anni il tema dei rapporti tra diritto comunitario e diritto penale ha cessato di presentare un interesse quasi esclusivamente scientifico e dottrinario ed ha ricevuto una crescente attenzione da parte delle istituzioni comunitarie fino a divenire uno degli aspetti centrali della vita della Comunità. Fra i motivi di questa attenzione vi è l'allarme generato dalla comparsa di una nuova forma di delinquenza sui generis, che si potrebbe definire "criminalità comunitaria", di natura transnazionale, che è il risultato della liberalizzazione della circolazione degli individui, dell'eliminazione dei controlli doganali alle frontiere e di altre misure adottate nel processo di costruzione europea. D'altra parte, la natura statale della legge penale ha impedito sino ad ora al legislatore comunitario di sanzionare penalmente i comportamenti lesivi degli interessi economici dell'Unione perché, come noto, i Trattati dell'Unione non concedono alle istituzioni comunitarie il potere di prevedere incriminazioni. Raccogliendo le spinte della giurisprudenza e degli studiosi è divenuto di pressante attualità il quesito circa la possibilità di formazione di un diritto penale dell'Unione Europea. Le Seste Giornate hanno costituito momento di discussione su alcuni aspetti fondamentali: l'analisi dei rapporti tra il diritto comunitario e i diritti nazionali degli Stati membri dell'Unione Europea; i mezzi più appropriati per la formazione di un diritto penale dell'Unione europea; i principi direttivi da seguire al riguardo; la situazione attuale, i progetti, le prospettive di formazione di un tal diritto nel settore penale e processuale penale.


SOMMARIO
Introduzione (C. Vouyoucas) - Le risoluzioni finali delle Seste Giornate greco-latine di difesa sociale (G. Grasso) - Rapporti generali (G. Grasso, P. Caeiro, X. Samuel, A.N. Martín, V. Zissiadis).

304. SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE, TUTELA DELLA RISERVATEZZA
Atti del Congresso internazionale dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti fra diritto ed economia svoltosi a Stresa, 16-17 maggio 1997
n. 3 collana dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1998 - pp. XVI 164

PRESENTAZIONE
La tutela della privacy rappresenta oggi uno dei temi che meglio contribuiscono a definire le relazioni tra gli individui, tra gli individui e la società e, infine, tra la società e il sistema politico. In una società caratterizzata dalla diffusione e dallo sviluppo dell'informazione, la tutela della riservatezza è assurta a questione fondamentale ed ha ricevuto risposte differenti da parte dei diversi ordinamenti giuridici. Il legislatore italiano ha provveduto a predisporre una tutela normativa della privacy, la quale disciplina la raccolta, la registrazione, la conservazione nonché la comunicazione e la diffusione di qualunque informazione relativa a persone fisiche e persone giuridiche. La recente normativa ha contribuito a colmare le distanze dai partners europei firmatari dell'accordo di Schengen. Obiettivo della legge è assicurare al massimo grado la tutela della privacy attraverso una serie di disposizioni che garantiscano la trasparenza nel trattamento dei dati, anche relativamente ad archivi cartacei ed alla loro circolazione. A garanzia dell'effettività della tutela la legge ha improntato il sistema a tre forme di controlli: uno personale e diretto da parte dell'interessato (diritto d'accesso), uno sociale da parte di un'autorità indipendente (il Garante per la protezione dei dati) e, naturalmente, il controllo giurisdizionale. L'interesse delle relazioni presentate e del dibattito svoltosi al Congresso consiste nell'analisi critica, comparatistica e prospettica cui è stato sottoposto il tema della privacy, anche oltre l'assetto degli interessi composto dalla normativa vigente. Concludono il volume interessanti riferimenti al panorama europeo e alla realtà statunitense, ove lo studio di tale problematica ha evidenziato tre ambiti di protezione della privacy: la protezione in una situazione di mercato, la protezione nell'ambito governativo e, infine, la protezione nell'ambito dei tribunali.


SOMMARIO
Indirizzi di saluto (G. Mazzocchi, F. Bonavoglia, F. Abbate) - Lavori congressuali: 1. La privacy oggi (M. Torsello, G. Martinotti, G. Calabresi) - Dibattito: (S. Rodotà, O. Fumagalli Carulli, F. Abruzzo, E. Gragnoli) - 2. Cinque casi emblematici: Internet et vie privée. Nouveaux enjeux. Nouvelles solutions (Y. Poullet) - Le informazioni genetiche (S. Rodotà) - Protection of medical data (R.Gellman) - Videosurveillance et protection des libertés individuelles (A.Vitalis) - Privacy Enhancing Technologies and the Future Role of Data Protection Agencies (H.Burkert) - Dibattito: (V.L. Pascali, E. D'Aloia, G. La Rocca, U. De Siervo, P. Casella) - Tavola rotonda (S. Rodotà, G. Alpa, A. Zuliani, O. Fanelli, A. Abruzzese, G. Billia, E. Resta, G. Calabresi) - Conclusioni: Quali regole per la nuova privacy (S. Rodotà).

305. IL FEDERALISMO FISCALE LA COSTITUZIONE ECONOMICA
Atti dei Workshop dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" svoltisi a Milano, 27 novembre 1995, 29 marzo 1996
1° Quaderno dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1998 - pp. VI 84

PRESENTAZIONE
L'ingresso dell'Italia in Europa e la conseguente necessità di uniformarsi ai parametri dettati dal Trattato di Maastricht hanno portato giuristi ed economisti a ritenere quanto mai indispensabile una rilettura della Costituzione economica italiana, intesa come l'insieme dei principi, formalizzati e non, che governano i processi della produzione e della distribuzione della ricchezza del Paese. Gli interventi dei convenuti al Workshop su "La costituzione economica" pongono in particolare l'accento sull'esigenza di una razionalizzazione dell'intervento dello Stato nell'economia italiana, laddove questo si è dimostrato inefficiente nella sua funzione di garante delle fondamentali esigenze di eguaglianza sostanziale e di solidarietà. La lettura dei contributi offerti dagli studiosi intervenuti porta sicuramente a constatare l'esistenza di interessanti elementi di affinità con gli spunti suggeriti dai partecipanti al Workshop su "Il federalismo fiscale" attraverso il dibattito relativo all'adozione, in Italia, di un modello di gestione degli interventi pubblici teoricamente in grado di assicurare l'efficiente e ottimale impiego delle risorse disponibili, attraverso meccanismi e strutture capaci, da un lato, di interpretare le aspettative e le sollecitazioni provenienti dalle singole realtà locali e, dall'altro, di garantire l'effettiva responsabilizzazione politica dei centri di spesa.


SOMMARIO
Il federalismo fiscale (A. Baldassarre, C.A. Ciampi, U. Mattei, A. Quadrio Curzio, F. Gallo, M. Meloni, L. Campiglio, P. Sylos Labini, F. Pulitini, P. De Ioanna, A. Di Pietro, M. Miscali, G. Barbagallo, M. Talamona)
La costituzione economica (A. Baldassarre, U. Mattei, G. Bognetti, P.J. Hammond, A. Quadrio Curzio, M. Luciani, B. Caravita di Toritto, M. Miscali, P. De Ioanna, P. Sylos Labini, P. Barile, A. Monorchio, G. Barbagallo, M. Meloni, M. Vari).

306. MIGRATION AND CRIME
Atti della Conferenza internazionale organizzata dal CNPDS/ISPAC in collaborazione con: Ufficio delle Nazioni Unite di Vienna-UNOV, Divisione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale-UNDCP, United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute-UNICRI e International Institute of Higher Studies in Criminal Sciences-ISISC, Fondazione Courmayeur, sotto gli auspici del Ministero dell'Interno e del Ministero della Giustizia, Courmayeur, 5-8 ottobre 1996
edizione in lingua inglese
Ed. ISPAC - Milano - 1998 - pp. VIII 431

PRESENTAZIONE
La Conferenza ha sottolineato che l'individuazione di una relazione fra migrazione e criminalità costituisce un problema difficile e complesso, ma occorre respingere l'idea che vi sia necessariamente un nesso causale fra l'una e l'altra. Gli intervenuti non hanno voluto limitarsi ad analizzare il problema della migrazione dal punto di vista del paese ospite, destinatario del flusso migratorio, ma hanno inteso ricercare quali siano, nei paesi d'origine, le cause del fenomeno migratorio. E' così emerso che la migrazione è dovuta più a fattori di fuga dal paese d'origine (il malgoverno, la cattiva gestione economica, le gravi violazioni di diritti umani) che a fattori di attrazione, pur presenti, nei paesi di destinazione. I migranti sono esposti ad un duplice pericolo: sono soggetti ai crimini dettati dall'odio di gruppi razzisti ed estremisti, che li ritengono concorrenti indesiderati nel mercato degli alloggi e del lavoro; al contempo, i migranti irregolari subiscono frequentemente la violenza intra-etnica all'interno della comunità di appartenenza. Appare dunque appropriato il monito emerso dalla Conferenza, che invita a considerare i migranti non solo come autori ma anche come vittime dei reati. A fronte di questa situazione dovrebbero essere compiuti sforzi particolari per garantire che nelle scuole, nella società civile e nella formazione professionale avvenga una corretta informazione sul problema della migrazione, per evitare che i migranti siano costretti ad una condizione di emarginazione. La Conferenza ha poi dedicato attenzione ad un fenomeno particolarmente preoccupante, rappresentato dall'esistenza di criminali di prima generazione, provenienti da Stati dell'Europa dell'Est e del Sud del mondo, che si avvalgono dell'esperienza nei servizi segreti, nei servizi militari e nelle attività di polizia per favorire la propria affermazione come criminali transnazionali. Per contrastare questo fenomeno la Conferenza ha invocato una severa linea repressiva, auspicando un potenziamento delle forze dell'ordine ed una loro cooperazione transnazionale più strutturata.


SOMMARIO
Introduction (A. Beria di Argentine, G. Sinisi, P. Toja, E. Vetere, G.M. Flick) - The problem (Surveyed): - Manifestations and determinants of international migration pressure (A.P. Schmid) - Dynamics of migration and crime in Europe: new patterns of an old nexus (E.U. Savona, A. di Nicola, G. da Col) - Migration and crime: problems and responses in the West African Sub-Region (A.A. Adeyemi) - Political, economic and ecological problems in sending countries causing uncontrolled migration: - State crime and migration (H. Adelman) - Like birds: forced migration today and tomorrow (L. Aniyar de Castro) - Some causes of uncontrolled migration (R. Müllerson) - Arranging migration and exploiting migrants: a growth business for organized crime: - Smuggling of Chinese aliens and organized crime (Ko-lin Chin) - La mia esperienza di ministro per gli Affari sociali in ordine al problema dell'immigrazione (F. Contri Bruzzone) - Migration and organized crime: the Russian connection (J.O. Finckenauer) - Refugees as victims of organized crime (A. Fortin-Cabezas) - Illegal migration from North Africa: the role of traffickers (D.A. Kornbluth) - Migration and organized crime in Central and North America (L.R. Manzanera) - Host country crime and criminal justice problems caused by migrants, the European experience: - Foreign labourers in Israel: a case of "moral panic" (M. Amir) - Some remarks on violence and immigration in France and Germany (H. Bozarslan) - La déviance et la criminalité attribuées aux immigrés dans le nouvel ordre social des pays d'immigration (S. Palidda) - Host country crime and criminal justice problems caused by migrants: the European experience from a European drugs unit point of view (E. Marotta) - Migrants, minorities and crime: parallels between Europe and the United States (I.H. Marshall) - Criminal aliens: crime control, immigration control, or political control (W.F. McDonald) - Some quantitative considerations on migration, crime and justice in Italy (L.M. Solivetti, P. D'Onofrio) - Le migrazioni della Mafia siciliana. I rapporti con le altre organizzazioni criminali internazionali (P. Grasso) - Crimes affecting migrants in countries of destination: - Religion as aetiology and solution of the crime/migration problem (Spirituality as a regenerator of solidarity) (A. Beristain) - Xenophobic violence against migrants: perpetrators, motives and community responses (T. Biørgo) - Immigrants' crime in receiving countries: from prejudice to knowledge of the phenomenon and action (Don V. Colmýgna) - Crimes affecting migrants in countries of destination (G. De Andrea) - Social control and population movements (M. De La Luz Lima Malvido) - Migration and crime: a Canadian perspective (D. Plecas, J.L. Evans, Y. Dandurand) - Responding to the problems: - Migration and crime: a cultural approach to the problem (M.P. de Liège) - Multilateral efforts to combat trafficking in migrants: an international agency perspective (R. G. Paiva) - Skating on thin ice: realities and perceptions (S. Watt) - Conclusions and recommendations: - Summary report (G.O.W. Mueller) - Final address (E. Vetere).

307. SIGNIFICATO, NATURA E FUNZIONI DELLE AUTORITÀ INDIPENDENTI
Atti del Workshop dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" svoltosi a Milano, 11 novembre 1997
2° Quaderno dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1998 - pp. VI 88

PRESENTAZIONE
Questa pubblicazione comprende gli atti del Workshop organizzato dall'Osservatorio "Giordano Dell'Amore". All'attenzione degli studiosi e dei professionisti intervenuti, anche pubblici, si sono imposti i profili maggiormente discussi nell'attuale dibattito sulle Autorità indipendenti. Muovendo dall'individuazione delle matrici storiche che ne hanno comportato il sorgere e il proliferare sono stati individuati alcuni nodi problematici, fra i quali la difficoltà di individuare una esatta qualificazione delle Autorità Indipendenti, le incertezze circa un loro inquadramento dogmatico nell'attuale assetto costituzionale, il problema del sindacato giurisdizionale sull'attività da esse svolte e, infine, la delicata questione delle nomine dei componenti e del presidente delle Autorità. Discussa è anche la natura delle Autorità, amministrativa per alcuni, neutrale per altri e paragiurisdizionale per altri ancora. Per comprendere la ragione della loro istituzione e proliferazione in forme diverse il workshop ha inteso offrire un'approfondita ricostruzione in chiave comparata delle matrici storiche e istituzionali del fenomeno. Anche alla luce della prospettiva comparatistica è stato condotto un esame delle specificità del modello italiano, con particolare attenzione al progetto di riforma elaborato dalla Bicamerale, che all'art. 109 prevedeva l'istituzione con legge di apposite Autorità per l'esercizio di funzioni di garanzia o di vigilanza in materia di diritti e di libertà, garantiti dalla Costituzione. La norma è stata giudicata insufficiente ad offrire un'adeguata soluzione al problema dell'inquadramento dogmatico di queste istituzioni, lasciando irrisolto il nodo della loro natura giuridica e omettendo di prescrivere la necessaria sussistenza dei requisiti della autonomia e della indipendenza.


SOMMARIO
Sono intervenuti: A. Baldassarre, G. Barbagallo, L.B. Caracciolo, L. Campiglio, B. Caravita di Toritto, L. Cardia, F. De Filippis, A. De Roberto, L. Desiderio, M. Meloni, G. Militello, A. Monorchio, G. Morbidelli, A. Penati, A. Pera, P. Ranci, G. Rey, V. Salafia, L. Todaro Marescotti.

308. VIOLENT CRIME AND CONFLICTS
Atti della Conferenza internazionale su "Criminalità violenta e conflitti. Verso meccanismi di preallarme e prevenzione", organizzata dall'International Scientific and Professional Advisory Council of the United Nations Crime Prevention and Criminal Justice Programme-ISPAC e dal CNPDS in collaborazione con: United Nations Office at Vienna, Crime prevention and Criminal Justice Division, Forum on Early Warning and Early Response-FEWER e Fondazione Courmayeur, sotto gli auspici del Ministero della Giustizia, Courmayeur 4-6 ottobre 1997
edizione in lingua inglese
Ed. ISPAC - Milano - 1998 - pp. 290

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie gli atti della Conferenza internazionale sul tema "Criminalità violenta e conflitti. Verso meccanismi di prevenzione e di allarme" il cui obiettivo è stato quello di sottoporre ad un'attenta analisi i concetti di "criminalità" e di "conflitto", mettendo a confronto le conoscenze elaborate da studiosi e operatori esperti di diritto penale con quelle degli esperti di scienze politiche e di conflitti sociali. La ricchezza di spunti emersi dal confronto ha dimostrato l'importanza dell'interazione e dello scambio di idee, metodi e risultati fra penalisti e operatori di giustizia, da un lato, e analisti politici e studiosi di scienze sociali, dall'altro. All'origine della criminalità violenta e del conflitto sociale vi sono quasi sempre situazioni di tensioni alimentate, a seconda dei paesi, dei momenti storici e delle circostanze complessive, da motivi razziali, economici, politici. Benché le relazioni abbiano evidenziato una crescita dei crimini violenti e dei conflitti, un'analisi approfondita delle singole situazioni di conflitto ha dimostrato che l'attività di contrasto contro la violenza non è tuttavia una lotta senza speranza; al contrario, è emerso con evidenza che uno sforzo comune, integrato e concertato fra i vari attori preposti alla sicurezza e alla politica sociale potrebbe invertire la tendenza e produrre una diminuzione sensibile della criminalità violenta, come è avvenuto nelle maggiori città americane e come dimostra la recente esperienza italiana condotta in Albania con l'operazione denominata "Alba". La consapevolezza che il crimine violento e il conflitto sociale siano fenomeni connessi induce a compiere ogni tentativo per affiancare al pur necessario aspetto repressivo un programma di prevenzione delle situazioni di tensione sociale e di potenziale conflitto, in modo da limitare sul nascere le cause della criminalità violenta e dei conflitti.


SOMMARIO
Preface (A. P. Schmid) - Opening Session: - Opening remarks (P. Arlacchi) - Welcoming address (G.M. Flick ) - 1. Causes, trends and manifestations: - Common causes of violent crime and conflicts (A. P. Schmid) - Political conflicts and personal decisions (G. Picco) - Antecedents of collective political violence: quantitative and qualitative approaches (H. Miall) - Prevalence and trends in violent intra-state conflicts (K. Schlichte) - TV violence and what to do about it? (G. Gerbner) - Media and genocide: are public media useful for early warning or creating political will for early response (M. Leitenberg) - 2. Prediction and prevention: - National and comparative perspectives on juvenile violence (J. Travis) - L'intégration sociale et la prévention de la criminalité (M. Marcus) - Demonstrating the tools of crime prevention (L.A. Gauthier) - Foreigners in our midst: promoting good practice in the context of conflicts and contradictions in multicultural/multiracial societies (S. Watt) - Strengthening civil society and social cohesion in countries in transition: some lessons learned (V. Mehta) - Post-armistice violence: the upsurge of crime after armed conflicts, African examples (A.A. Adeyemi) - Violent crime and conflict in India: prevention and control strategies (H. Gupta) - Italy and the Albanian crisis: the role of mediation and conflict resolution (A. Silj) - Human rights education in conflict zones as a preventive mechanism (A.R. Korula) - The responsibility of business corporations in crime and conflict prevention (I. von Rückteschell) - The role of FEWER in conflict and crime prevention (D. Nyheim) - Strengthening national and international justice systems: criminal justice reform and international tribunals (M. Gibney) - FUGI Global model as early global warning system (GEWS) (A. Onishi) - The role of the United Nations and regional security organizations in early warning, preventive diplomacy and humanitarian interventions (T. Shiawl) - 3. Lessons of the past and challenges for the future: - Bridging the gap: toward integrated action for crime and conflict prevention (A.P. Schmid, I. Melup).

309. I REATI ASSOCIATIVI
Atti del Convegno di studio svoltosi a Courmayeur, 10-12 ottobre 1997
promosso dal CNPDS in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia e la Fondazione Courmayeur
n. 21 Collana Convegni di studio "Enrico de Nicola - Problemi attuali di diritto e procedura penale"
Ed. Giuffrè - Milano - 1998 - pp. XIV 304

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie gli atti del XXI Convegno Enrico de Nicola dedicato ai reati associativi. Numerose e delicate le questioni affrontate: all'analisi de iure condito delle discusse figure di partecipazione in associazione, concorso esterno nel reato e concorso dell'associato nei delitti-scopo, è stata affiancata una costante attenzione ai riferimenti comparatistici tratti dall'esperienza giuridica degli Stati di Common Law e dell'Europa continentale, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi alla politica sanzionatoria e premiale. Un posto di primo piano ha occupato anche il diritto processuale penale, per il rapporto affatto particolare esistente tra la fattispecie del reato associativo e l'attuale sistema processualistico, segnatamente per ciò che riguarda il problema delle prove. Benché dedicato in generale ai reati associativi, il Convegno è stato in gran parte assorbito dalle problematiche relative all'associazione di stampo mafioso, di cui sembra ora necessaria una riformulazione legislativa, ritenendosi perfettibile, sotto il profilo di una più rigorosa tipizzazione, il testo dell'art. 416 bis del codice penale. Numerose le proposte avanzate in tal senso, unificate dalla volontà di aumentare l'efficacia del contrasto dell'ordinamento di fronte alla criminalità organizzata, parallelamente potenziando - in linea con quanto avviene in ambito europeo - la legislazione premiale per i collaboratori di giustizia e la tutela per i testimoni.


SOMMARIO
Seduta di apertura (G. Covi, F. Corleone) - Lavori congressuali: - Dal reato associativo ai reati associativi (G. Conso) - I reati associativi nell'odierno sistema penale (G. De Vero) - Le associazioni per delinquere "qualificate" (G. Fiandaca) - Partecipazione all'associazione e concorso esterno (G. Lattanzi) - Il concorso dell'associato nei delitti scopo (T. Padovani) - I reati associativi nell'esperienza giuridica europeo continentale (S. Vinciguerra) - The Common Law and the concept of the reato associativo (A. McCall Smith) - Cooperazione internazionale e criminalità organizzata (P. Bernasconi) - Rigore e premio nella risposta alla criminalità organizzata (D. Pulitanò) - Reati associativi e processo penale (P.L. Vigna) - Reati associativi e processo penale (D. Siracusano) - Il problema della prova dei reati associativi (A. Nappi) - Interventi e proposte: - Per una caratterizzazione semantica del concorso esterno (V.B. Muscatiello) - Polizia giudiziaria, assunzione di informazioni da imputato in un procedimento connesso e regime di utilizzabilità (A. Scaglione) - Ecomafia e concorso esterno (S. Panagia) - Modelli conoscitivi dei reati associativi (C. Paterniti) - Sui limiti della compartecipazione nei reati associativi (U. Giuliani Balestrino) - Reati associativi: prospettive di riforma (G. Spagnolo) - Costruzione delle fattispecie associative: qualche osservazione molto preliminare (R. Palmieri) - L'opinione degli avvocati (F. Corbi) - Conclusioni (G. Marinucci, G. Conso).

310. IL SISTEMA DELLE MEDIE IMPRESE IN UNA ECONOMIA STABILIZZATA
Atti del Workshop dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" svoltosi a Milano, 20 marzo 1998
3° Quaderno dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1998 - pp. VI 74

PRESENTAZIONE
L'attivazione del sistema della moneta unica europea è destinato a determinare, per i paesi aderenti e dunque anche per l'Italia, rilevanti modifiche al quadro macroeconomico e a quello degli assetti istituzionali. Il Seminario ha inteso offrire un contributo all'attuale dibattito, affrontando il tema da una prospettiva economica tipicamente italiana, caratterizzata da un modello che è stato definito il sistema delle medie imprese. Dall'appartenenza dell'Italia al sistema dell'Euro derivano, come noto, non solo dei vincoli di politica monetaria e fiscale ma anche e soprattutto l'importante opportunità di un'apertura completa dei mercati finanziari: apertura che richiede una omogeneizzazione dei comportamenti delle imprese, delle regole che riguardano la formazione e dei rapporti con i consumatori. A fronte di questo quadro si pone la peculiarità del sistema italiano, nel quale le grandi imprese sono, in generale, poco presenti, ed addirittura quasi assenti nei settori ad alta tecnologia. D'altra parte, esistono moltissime piccole imprese organizzate in vario modo, cui si affiancano numerose medie imprese, che rappresentano il dato più significativo dell'esperienza interna. L'ingresso nel sistema comunitario impone di rivedere alcuni punti critici del nostro sistema-paese, quali la formazione tecnica e culturale, oggi non realizzata in modo soddisfacente dalle Università, il tema delle relazioni industriali, della flessibilità e della mobilità e, infine, il sistema bancario e finanziario. Quanto agli obiettivi strategici da perseguire e da realizzare in via prioritaria, il Seminario ha indicato quelli della semplificazione e della deregolazione, soprattutto nel settore dei servizi.


SOMMARIO
Sono intervenuti: F. Silva, M. De Cecco, G.M. Gros-Pietro, C.M. Guerci, M. Calzolari, P. Novello, F. Onida, N. Sella di Monteluce, G. Zucchi, P. Casella, M. Stella, S. Verona, R. Pancrazio, L. Spagnuolo Vigorita, A. Boccia, L. Campiglio.

311. L'INAFFERRABILE ÉLITE
a cura di Guido Martinotti
Quaderno contenente le relazioni e gli interventi al Seminario internazionale su "Élites e valori" svoltosi a Courmayeur, 6-7 giugno 1997
organizzato dal CNPDS in collaborazione con la Fondazione Courmayeur
Ed. Musumeci - 1998 - pp. 157

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie i risultati del Seminario internazionale sul tema "Élites e valori" durante il quale sono stati affrontati problemi teorici quali la definizione del concetto di élite, l'analisi dei meccanismi di selezione, dei processi di mobilità e delle relazioni sociali delle élites italiane, al fine di comprendere le continue trasformazioni che stanno investendo le società nazionali. Un aspetto importante emerge dai contributi: nelle società contemporanee non si può parlare di una élite, o di una classe dirigente, come di un gruppo unitario e coeso. Se si rappresenta, infatti, la società in termini di gruppi di interessi (o di struttura di classe), ci si avvede che ciascuno di questi gruppi è espressione di una propria élite. In altre parole, le élites sono i gruppi che rappresentano gli interessi di fondo presenti nelle diverse società e che in nome di questi interessi negoziano, concertano, confliggono. In casi come quello italiano, le ideologie e gli ideali di giustizia sociale non sono sufficientemente sviluppati per poter dire che le élites offrano delle rappresentazioni significative delle loro classi di appartenenza. Ciò che caratterizza la situazione italiana è il bisogno di una élite equilibrata e con una forte capacità di ascolto. In riferimento alla natura del rapporto tra élites amministrative ed élites politiche, viene messo in evidenza che persiste la contraddizione che ha caratterizzato l'inizio del secolo e che può descriversi come segue: le élites amministrative continuano ad avere una qualificazione funzionale e una "autopercezione" fortemente dipendenti da quelle delle élites politiche.


SOMMARIO
Introduzione (G. Martinotti) - Le nuove problematiche: - Élite et Etat (M. Crozier) - Élitismo, populismo e politica (G. Bosetti) - NPC. The New Political Culture (T.N. Clark) - Élites politiche nazionali nel processo di internazionalizzazione (M. Cotta) - La produzione delle élites: - La produzione delle élites (F. Rositi) - Nuove élites scientifiche nella seconda rivoluzione accademica (R. Viale) - La formazione delle nuove leve di scienziati (A. Cavalli) - I valori delle élites amministrative (F. Rugge) - Per una adeguata valutazione delle élites europee (G.P. Orsello) - La performance delle élites (P. Giovannini) - La produzione delle élites di massa (P. Sorbi) - Le élites in Italia: - Le classi superiori nella società italiana (A. Schizzerotto) - Internazionalizzazione delle élites e "populismo" di fine secolo (L. Cavalli) - Il reclutamento delle élites italiane (M. Maraffi) - Le élites in Italia (F. Ferraresi).

312. PREVENZIONE E SICUREZZA. IL RUOLO DELLE REGIONI
Seminario organizzato in collaborazione con la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome, la Regione Marche e il Centro interregionale Studi e documentazione / CINSEDO, svoltosi ad Ancona, 13 gennaio 1998
Ed. Tecnoprint - Ancona - 1998 - pp. 123

PRESENTAZIONE
Il Seminario ha costituito l'occasione per la presentazione della ricerca che il CNPDS ha compiuto nel 1997 al fine di individuare quale sia la percezione del fenomeno della sicurezza sociale da parte delle principali istituzioni preposte alla prevenzione e al controllo sociale. Si è individuata l'origine dell'insufficiente sicurezza sociale in un fenomeno più generale di disagio, espressione della difficoltà di integrazione dei soggetti individuali e collettivi e delle esperienze di esclusione e di emarginazione in cui si risolvono le contraddizioni sociali. Esaminando i problemi e le necessità emerse dalla ricerca condotta dal CNPDS la riflessione si è svolta su alcuni temi particolari, quali il significato e la costruzione sociale dei concetti di sicurezza urbana e di prevenzione, le principali esperienze nazionali e internazionali sui problemi della sicurezza urbana e, infine, il modello d'intervento proposto dalle istituzioni.


SOMMARIO
Seduta introduttiva (V. D'Ambrosio, R. Galeazzi, L. Pomodoro, S. Amati) - Polizia e prigioni contro welfare. Il modello europeo e americano nella prevenzione del crimine. Due esperienze per una riflessione sulla sicurezza in Italia (E.U. Savona) - Sicurezza delle città? Sicurezza dei cittadini? Dubbi e perplessità di un criminologo (G.V. Pisapia) - Il governo delle città e il bene pubblico della sicurezza (M. Pavarini) - Ma la prima sicurezza è dentro di noi (F. Scaparro) - Interventi (L. Turco, G. Sinisi, L. Notari, L. Golfarelli) - Il progetto "Città sicure" della Regione Emilia Romagna (C. Braccesi) - Dalla conoscenza alla sicurezza: l'osservatorio permanente sulla sicurezza nel Trentino (I. Merzagora, G. Travaini) - Come coniugare comunità e sicurezza. Due concetti contrapposti (V. Colmegna) - Interventi (I. Falcomatà, G. di Gennaro) - L'integrazione sociale e la prevenzione della criminalità (M. Marcus) - Conclusioni (V. D'Ambrosio).

313. PADRI E FIGLI: LE NUOVE FORME DELLA DISOCCUPAZIONE
Atti del Congresso internazionale dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore" sui rapporti fra diritto ed economia svoltosi a Stresa, 8-9 maggio 1998
n. 4 collana dell'Osservatorio "Giordano Dell'Amore"
Ed. Giuffrè - Milano - 1999 - pp. XVI 254

PRESENTAZIONE
L'obiettivo del Congresso è stato quello di analizzare le caratteristiche della nuova disoccupazione di "padri e figli", confrontando l'esperienza italiana con quella degli altri Paesi europei e degli Stati Uniti. La situazione che in molti hanno definito come la deriva del sistema attuale è stata efficacemente sintetizzata nella tendenza per cui risorse umane sempre più scarse, costituite dai giovani lavoratori, avranno impegni sempre più gravosi, potendo viceversa contare su trasferimenti di ricchezza sempre minori. La situazione italiana è poi appesantita dallo stato in cui versa la Pubblica Amministrazione, conservatrice e fortemente ostile al processo di semplificazione e decentramento attuato dalle più recenti leggi di settore. Quanto al panorama europeo, non è mancato l'intervento di chi ha rivendicato interessanti novità legislative nell'ambito dell'Europa Unita. In particolare si è ricordato come gli Stati nazionali mantengano, a tutt'oggi, una propria autonomia nelle politiche del lavoro, il che finisce per frenare la messa a punto di un "modello sociale europeo". Grande interesse hanno inoltre suscitato le relazioni presentate da studiosi statunitensi, che hanno descritto le differenze più rilevanti del sistema americano rispetto a quello europeo e italiano in particolare. Le possibilità, in USA, che una persona divenga disoccupata è molto più alta che in Europa; tuttavia, la stessa persona resterà disoccupata per un periodo molto più breve che in Europa, grazie alla maggiore mobilità dei lavoratori, e questo evidentemente finisce con l'attenuare, e non già acuire, la disuguaglianza sociale.


SOMMARIO
Seduta introduttiva (T. Treu, C.A. Ciampi) - 1. La nuova disoccupazione: - Occupazione, disoccupazione e declino demografico (M. Livi Bacci) - Esiste un mercato del lavoro dopo i quarant'anni? (A. Zuliani) - La persistenza della disoccupazione e dei bassi salari nella vita lavorativa (C. Dell'Aringa) - Rising wage disparity and U.S. poverty: recent developments and policy responses (G. Burtless) - Dibattito (G.G. D'Aragona, F. Giongo) - 2. Disoccupazione giovanile, matura ed economia sommersa: - Impiego pubblico, disoccupazione e lavoro irregolare (L. Meldolesi) - Disoccupazione e statuto sociale (N. Rossi) - Economia criminale e disoccupazione (D. Masciandaro) - Families under economic stress: the impact of social policies (C. Saraceno) - Dibattito (A. Predetti, G. Calabresi, A. Vallebona, L. Tronti, B. Perrone) - 3. Nuove politiche per la disoccupazione: - Intervento (T. Treu) - Europe and USA: a comparison of experiences and policies (J.H. Pencavel) - Designing capitalism for fast growth and high employement (E.S. Phelps) - Educazione e disoccupazione giovanile (R. Massa) - Nuove imprese e occupazione (P. Sylos Labini) - Dibattito (M.L. De Cristofaro, F. Giongo, M. De Luca-Picione) - Comunicazione: - I rendimenti occupazionali dell'istruzione: vantaggi relativi e diseguaglianze sociali (A. Cortese).

314. LE GARANZIE DELLA GIURISDIZIONE E DEL PROCESSO NEL PROGETTO DELLA COMMISSIONE BICAMERALE
Atti del Convegno di studio svoltosi a Courmayeur, 19-21 giugno 1998
organizzato dal CNPDS e dalla Fondazione Courmayeur
n. 15 Collana Convegni di studio "Problemi attuali di diritto e procedura civile"
Ed. Giuffrè - Milano - 1999 - pp. XIV 190

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie gli atti del XV Convegno di studio su problemi attuali di diritto e procedura civile. La parte del progetto relativa alla giustizia è sicuramente tra le più interessanti tra quelle elaborate dalla Commissione bicamerale, come dimostra l'attenzione con cui la pubblica opinione ha seguito alcuni dei temi affrontati. Il Convegno ha inteso affrontare tutte le importanti novità contenute nel progetto elaborato, al fine di contribuire alla migliore comprensione e valutazione delle riforme costituzionali proposte nel settore della giustizia. Fra i temi maggiormente discussi si ricordano: la previsione di un "giusto processo" attuabile attraverso i principi-cardine dell'oralità e della "ragionevole durata"; la nuova configurazione dell'ordinamento giudiziario e dell'accesso alla magistratura da parte di avvocati e professori universitari; i nuovi criteri di riparto della giurisdizione fra giudice amministrativo e giudice ordinario. Sul lato del processo penale, grande attenzione è stata dedicata, prevalentemente in senso critico, alla riforma dello status del pubblico ministero e alla divisione in due sezioni del Consiglio superiore della magistratura, nonché alle modalità di esercizio dell'azione penale e al ruolo del Ministero in tema di politica criminale. Maggiori consensi hanno invece raccolto la soppressione della giurisdizione militare in tempo di pace e le innovazioni introdotte in tema di recepimento delle Convenzioni internazionali in tema di garanzia della giurisdizione e di giusto processo.


SOMMARIO
Seduta inaugurale (G. Tarzia, E. Mochet, L. Passerin d'Entrèves, L. Bertolè Viale) - Introduzione (V. Salafia) - Il giudice ordinario, premessa storica e comparativa (N. Picardi) - I giudici ordinari e i giudici onorari (F.A. Genovese) - Il giudice amministrativo ed i nuovi criteri di riparto delle giurisdizioni (V. Caianiello) - Pubblico ministero e processo penale (V. Grevi) - Le garanzie generali del processo nel progetto di revisione costituzionale (G. Tarzia) - La garanzia della motivazione e del ricorso in Cassazione (L.P. Comoglio) - Le garanzie della giurisdizione e il processo penale (M. Chiavario) - La tutela giurisdizionale nei confronti della pubblica amministrazione (R. Villata) - Dibattito (V. Dotti, V. Caianiello, C.E. Gallo, M. Valiante, F. Pintus, S. Pieri) - Conclusioni (V. Salafia) - Revisione della seconda parte della Costituzione. Norme sulla giurisdizione (F. Tommaseo) - Brevi note a favore dell'introduzione di giudici speciali nell'amministrazione della giustizia civile (S. Chiarloni).

315. IL SISTEMA SCOLASTICO: PLURALISMO CULTURALE E PROCESSI DI GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA E TECNOLOGICA
Quaderno contenente gli atti del Seminario organizzato dal CNPDS in collaborazione con la Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco, la Direzione generale per gli scambi culturali del Ministero della Pubblica Istruzione, il Ministero per la solidarietà sociale, l'Assessorato all'Educazione e alla Cultura della Regione Valle d'Aosta e la Fondazione Courmayeur, svoltosi a Courmayeur, 28-30 novembre 1997
Ed. Musumeci - 1999 - pp. 92

PRESENTAZIONE
Il volume raccoglie i risultati del Seminario internazionale sul tema sistema scolastico, tra pluralismo culturale e processi di globalizzazione. Vengono affrontati aspetti teorici, problemi politici e didattici della formazione e della educazione al mulýiculturalismo mettendo in campo una duplice sinergia interdisciplinare: tra esponenti di scienze sociali e formative, e tra questi e operatori della formazione, dell'organizzazione e dell'amministrazione nelle istituzioni educative. L'obiettivo è quello di individuare possibili proposte e linee di lavoro per lo sviluppo di una formazione che tenga conto dei fattori umani nelle realtà delle società europee, anche attraverso il confronto delle esperienze in questo campo svolte in Italia, in Europa e nel Nord Africa. Una importante indicazione teorica che emerge dai contributi è che i processi di globalizzazione presentano un'insanabile contraddizione: a prima vista sembrano condurre verso un'omologazione culturale, verso un livellamento delle differenti istanze, mentre al contrario sono spesso alla base di un'esplosione di rivendicazioni etniche, di localismi. Tale complesso processo tocca molto da vicino anche i sistemi scolastici, i quali si avviano ad una trasformazione difficile e non priva di resistenze da sistemi monoculturali a multiculturali. Il Seminario ha focalizzato l'attenzione sulle modalità con cui le istituzioni scolastiche ed educative affrontano tale bisogno emergente di formazione alla globalizzazione educativa e la necessaria cooperazione tra i vari Paesi (mediterranei) che ne consegue.


SOMMARIO
Interventi introduttivi (R. Blua, G. Bolaffi, T. Carettoni, R. Louvin) - Obiettivi e metodologia di lavoro (T. Tentori) - La formazione al multiculturalismo, aspetti teorici, problemi politici e didattici (L.M. Lombardi Satriani, A. Attanasio, V. Montrasio, P. Antolini, M. Todeschini) - Esperienze, proposte, linee di lavoro in Europa e in Nord Africa (I. Vassileva, L. Jakovlevska Josevska, M.M. Benmaiza, J. Leconte) - Esperienze, proposte, linee di lavoro in Italia (M. Dodman, G. Vicentini, V. Lattanzi) - Contributi conclusivi (R.M. Fleuri, L. Passerin d'Entrèves, R.Louvin, L. Pomodoro).

316. THE CRIMINAL JUSTICE SYSTEMS FACING THE CHALLENGE OF ORGANIZED CRIME. INTRODUCTION TO THE DEBATE
Rapporto del CNPDS al XVI Congresso internazionale di diritto penale, Budapest, 5-11 settembre 1999
edizione in lingua inglese
Milano - 1999 - pp. 52

PRESENTAZIONE
Il volume pubblica il contributo al XVI Congresso internazionale di diritto penale del Centro, nella sua qualità di coordinatore delle quattro maggiori organizzazioni non governative dotate di statuto consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite attive nel campo della politica criminale, tra le quali l'International Association of Penal Law, organizzatrice del Congresso. Tali quattro grandi associazioni convocano a turno congressi quinquennali su temi attuali di propria competenza. Nel caso dei Congressi internazionali di diritto penale, essi vengono preceduti da quattro Colloqui preparatori sui principali sottotemi, a partecipazione internazionale. Ciascun Colloquio predispone una bozza di risoluzioni da presentare al Congresso generale. Il Centro, attraverso la Commissione de Nicola per il diritto e la procedura penale, ha formulato le proprie osservazioni sulle quattro risoluzioni emerse dai Colloqui preparatori. Il volume è stato distribuito ai partecipanti del XVI Congresso quale introduzione al dibattito.


SOMMARIO
Introduction to the Debate - Section I - General Part (G. Marinucci) - Section II - Special Part (G. de Vero, T. Padovani) - Section III - Procedure (D. Siracusano) - Section IV - International Criminal Law (M. Chiavario, R. Kostoris, G. Ubertis).

317. NOI DONNE
Guida ai servizi per donne migranti redatta dal CNPDS per conto della Provincia di Milano.
Edizione policopiata - Milano - 1999 - pp. 302

PRESENTAZIONE
La guida, redatta nell'ambito di una ricerca su "Il traffico delle donne adulte e dei minori a fini di sfruttamento sessuale", presenta una mappatura di tutti i servizi che a vario titolo, possono essere un luogo di incontro e sostegno nel percorso di integrazione. Il censimento svolto ha avuto come obiettivo l'individuazione di una risposta pubblica o privata al problema dell'immigrazione che non si limiti ad un intervento assistenziale, ma fornisca concrete indicazioni per una convivenza interculturale. L'attenzione è stata in particolare rivolta alle strutture che si indirizzano alle donne straniere in virtù del ruolo che lo specifico femminile assume nel fenomeno immigrazione. Le donne migranti, infatti, sono le maggiori responsabili del mantenimento delle reti etniche, comunitarie e familiari, reinterpretando tuttavia norme e tradizioni per farle convivere con quelle della comunità dove risiedono. E' quindi sembrato fondamentale ricostruire l'offerta dei servizi per donne straniere sul territorio lombardo. I servizi sono stati distinti in base alle attività svolte in via principale sulla base di quattro macro-tipologie: accoglienza, assistenza primaria, assistenza sanitaria e consulenza. La mappatura si è quindi concretizzata in una schedatura volta ad offrire alle interessate e agli operatori coinvolti uno strumento di facile consultazione.


SOMMARIO
Introduzione - Scheda riepilogativa - Accoglienza: Privati laici; Privati religiosi; Pubblici - Assistenza primaria: Privati laici; Privati religiosi - Assistenza sanitaria: Privati laici; Privati religiosi; Pubblici - Consulenza e orientamento: Privati laici; Privati religiosi; Pubblici - Altri servizi.

318. VICINI DI STRADA
Guida ai servizi per donne e minori stranieri vittime dello sfruttamento sessuale redatta dal CNPDS per conto della Provincia di Milano.
Edizione policopiata - Milano - 1999 - pp. 101

PRESENTAZIONE
La guida, redatta nell'ambito di una ricerca su "Il traffico delle donne adulte e dei minori a fini di sfruttamento sessuale", contiene i risultati di un censimento dei servizi che, sul territorio lombardo, si rivolgono a donne e minori stranieri coinvolti nello sfruttamento sessuale. La necessità di una guida nasce dalla constatazione che, con la forte presenza di donne straniere, il fenomeno della prostituzione sta subendo un profondo cambiamento che sottolinea sempre di più la condizione marginale e di sfruttamento tipica di molte delle persone coinvolte. Si è dimostrata quindi necessaria una mappatura dei servizi che vengono a contatto con il fenomeno, al fine di comprendere quanto essi siano in grado di rispondere alle complesse esigenze delle donne che vi si rivolgono. Sono stati così individuati tre tipi fondamentali di servizi offerti che fanno riferimento a case di accoglienza, centri di ascolto e unità di strada. Per ciascuna struttura analizzata sono stati evidenziati alcuni dati di base (es. il nominativo del responsabile, la forma giuridica, la fonte di finanziamento, gli operatori presenti) ed altri elementi più specificatamente legati al problema dello sfruttamento sessuale. Dal censimento svolto, il panorama dei servizi offerti non risulta particolarmente vasto, soprattutto per quanto riguarda l'intervento pubblico; carenti sono in particolare gli organismi che attuano programmi specifici, sia dal punto di vista della protezione che da quello dell'elaborazione del trauma subito. Nonostante ciò, gli interventi svolti dal privato sociale, sia religioso che laico, restano di fondamentale importanza per superare le innumerevoli difficoltà ad operare e la mancanza, a volte, di un coerente sostegno da parte delle istituzioni.


SOMMARIO
Introduzione - Case di accoglienza: Privati laici; Privati religiosi - Centri di ascolto: Privati laici; Privati religiosi, Pubblici - Unità di strada: Privati laici; privati religiosi; Pubblici - Altre esperienze.


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Si ringraziano


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